24 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Governo Berlusconi

Brancher si dimette davanti ai giudici. Berlusconi: «Bene, evitare polemiche»

L'annuncio dentro l'aula del Tribunale per l'udienza Antonveneta, dove è imputato di ricettazione e appropriazione indebita: «Decisione irrevocabile»

MILANO - Il neoministro per l'attuazione del federalismo, Aldo Brancher, giunto nell'aula del tribunale di Milano al processo che lo vede imputato in uno stralcio del caso Antonveneta, ha dichiarato la sua «decisione irrevocabile di dimettersi da ministro».
L'intenzione è stata espressa in apertura di udienza dopo che l'avvocato Filippo Dinacci del suo collegio difensivo aveva consegnato al giudice Anna Maria Gatto una lettera del segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri che «rimodulava» gli impegni governativi e ministeriali di Brancher per consentirgli la partecipazione al processo.

DIMISSIONI IRREVOCABILI - Dopodiché il ministro ha chiesto la parola. «La mia presenza qui oggi è un segno di rispetto verso il Tribunale, sono qui a difendere la mia innocenza, pensavo di dover privilegiare gli obblighi verso il Paese ma questa mia scelta è stata indebitamente strumentalizzata» ha affermato Brancher, sottolineando quindi di aver «fatto una scelta diversa nel rispetto della mia famiglia e perché finiscano le strumentalizzazioni e le speculazioni». Il ministro ha quindi annunciato la rinuncia al legittimo impedimento e subito dopo ha comunicato le sue irrevocabili dimissioni.

RITO ABBREVIATO - La difesa di Aldo Brancher ha chiesto il rito abbreviato incondizionato per proseguire il processo per ricettazione e appropriazione indebita in uno stralcio del caso Antonveneta. L'udienza sta quindi proseguendo a porte chiuse Con il rito abbreviato, che si svolge a porte chiuse, l'imputato ha diritto a uno sconto di un terzo della pena.

IL PRESSING DEL PREMIER - Con le sue dimissioni, il neo-ministro Aldo Brancher ha voluto «evitare il trascinarsi di polemiche ingiuste e strumentali»: lo sottolinea il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. «La volontà di evitare il trascinarsi di polemiche ingiuste e strumentali - afferma Berlusconi in una nota - dimostra ancora una volta la sua volontà di operare esclusivamente per il bene del Paese e non già per interessi personali».
Nella nota, Berlusconi spiega inoltre di aver «condiviso con Aldo Brancher la decisione di dimettersi da Ministro». E prosegue,«Conosco e apprezzo ormai da molti anni l'on. Brancher e so con quanta passione e capacità avrebbe potuto ricoprire il ruolo che gli era stato affidato. Sono certo che superato questo momento l'on. Brancher potrà, come sempre, offrire il suo fattivo contributo all'operato del Governo e alla coalizione».

SODDISFATTO BOCCHINO - «Il primo atto del 'ghe pensi mi' berlusconiano va incontro alle nostre richieste»: così il 'finiano' Italo Bocchino commenta a caldo le annunciate dimissioni del neo-ministro Aldo Brancher.
«Chapeau a Brancher», afferma Bocchino in una nota. «Con le sue dimissioni e la rinuncia al legittimo impedimento il ministro ha sgombrato il campo dagli equivoci e favorito la soluzione di uno dei problemi più spinosi interni al Pdl. Ci fa piacere aver avuto ragione difendendo in maniera pignola il principio di legalità che non può essere offuscato dal sospetto di una nomina vera a sottrarre l'imputato dal suo giudice naturale. Il primo atto del 'ghe pensi mi' berlusconiano va incontro alle nostre richieste e - aggiunge Bocchino - siamo fiduciosi che lo stesso accadrà su intercettazioni, manovra e vita interna del Pdl».

FRANCESCHINI: VITTORIA DELL'OPPOSIZIONE - «Le dimissioni del ministro Brancher sono una vittoria del Pd e dell'opposizione e dimostrano che quando l'opposizione prende una iniziativa politica al di là dei numeri e dei rapporti di forza in parlamento, può ottenere dei risultati importanti»: lo afferma Dario Franceschini, presidente deputati Pd. «Penso, per come sono messe le cose, che questa volta Berlusconi non possa ripetere la sceneggiata delle dimissioni respinte», aggiunge Franceschini in una nota: «Il voto di giovedì fa troppa paura».

DI PIETRO: E' L'INIZIO DELLA FINE - «Per Berlusconi ed il suo Governo è l'inizio della fine. Noi dell'Italia dei Valori siamo stati i primi a chiedere, sin da subito, le sue dimissioni. Brancher ha gettato la spugna, lasciando il governo e presentando le dimissioni da ministro e decidendo di affidarsi al giudice per rispondere del reato di appropriazione indebita». E' quanto afferma il leader di Idv, Antonio Di Pietro, sulla sua pagina Facebook.
«Gli italiani si possono fregare una volta sola - aggiunge Di Pietro - perchè poi reagiscono e si ribellano. Ed è per questo che la maggioranza se ne deve andare a casa il prima possibile. Prima se ne andrà e meglio sarà per tutto il Paese. Un Paese nel quale si è creata una nuova e più profonda frattura sociale tra chi ha e chi non ha: tra chi, grazie all'evasione fiscale, ai privilegi acquisiti dalla casta, alle leggi ad personam e alla mancanza di regole e di controlli, è diventato sempre più ricco e chi non riesce ad arrivare a fine mese».
«Berlusconi e il suo Governo hanno fallito - chiude Di Pietro - ormai c'è una sola strada obbligata, quella della crisi di governo e delle elezioni, senza inciuci o ciambelle di salvataggio. Tutto ciò per formare un nuovo esecutivo scelto dagli elettori».