19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Politica | PD

Bersani: uscire da Pse? Il problema non è nome ma la ricetta

Castagnetti: «Socialdemocrazie a fine corse, meglio uscire da PSE. Rischiamo di essere condannati ad una fine inesorabile»

ROMA - «Non mi interessano le discussioni esistenziali, la globalizzazione ha colpito la nostra ricetta, ma la destra non sa indicare la strada, perciò si aprono delle possibilità per i progressisti, e tutti i partiti di quello schieramento, comunque si chiamino sono di fronte a questo problema, se sapranno sbrigliarlo bene, sennò amen». Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, concludendo il convengo organizzato dal partito sul ruolo dell'Italia in Europa e nel mondo ha replicato a Pier Luigi Castagnetti secondo il quale «le socialdemocrazie sono a fine corsa» e perciò sarebbe meglio per il Pd uscire dal gruppo parlamentare europeo insieme al Pse. Secondo l'esponente del Pd, infatti «dall'interno si rischia di essere risucchiati e condannati ad una fine inesorabile», per questo bisogna lavorare «dall'esterno».

Bersani non è convinto però che il problema sia questo, ragionando sulla crisi subita dai partiti socialdemocratici in questi ultimi anni nei quali si sono ritrovati all'opposizione nella maggior parte dei paesi dell'Unione il leader del Pd ha indicato la sua ricetta: «Una cosa è chiara la dimensione dei progressisti è quella europea, quella nazionale è più favorevole alla destra» perciò «bisogna riprendere l'orgoglio di una visione europeista, il Pd ci sta lavorando e vorrei fosse ancora più combattivo nelle proposte».