29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Intercettazioni

Pdl: il testo del Senato è definitivo

Capigruppo: «Figlio dell'ampio dibattito. Intesa unanime presidenza Pdl»

ROMA - In una nota congiunta, il presidente del gruppi parlamentari del Pdl al Senato e alla Camera, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto chiedono che «le norme sulle intercettazioni entrino in vigore presto», sottolineando che per il partito di maggioranza relartiva non ci sono spazi per modifiche rispetto al testo del Senato concordato » unanimemente nell'ufficio di presidenza del Pdl» che è da considerarsi «definitivo».

«In materia di intercettazioni - scrivono nella nota diffusa poco dopo l'annuncio di Fini che a Luglio in aula alla Camera la conversione in legge del decreto che contiene la manovra economica avrà la precedenza rispetto alla legge sulle intercettazioni - il dibattito ed il confronto durano da molti anni. Prima ancora della proposta di legge dell'attuale governo ne erano state presentate e approvate in un ramo del Parlamento altre. La proposta attualmente all'esame della Camera nasce da una iniziativa del governo risalente al giugno del 2008. Fu approvata dopo un anno di discussione e di approfondimenti alla Camera dei deputati e dopo un ulteriore anno è stata approvata nei giorni scorsi, a due anni dal suo varo quindi, dal Senato. Sono state introdotte molte modifiche sostanziali, rispetto al testo iniziale ed a quello varato dalla Camera dei deputati nel giugno del 2009. Tali modifiche hanno recepito molte proposte che sono arrivate dalla società civile, dalle minoranze, dal confronto che si è svolto anche all'interno della maggioranza e del Pdl».

«Riteniamo quindi - avvertono Gasparri e Cicchitto - che dopo l'ampia discussione parlamentare che c'è stata e dopo le ultime modifiche approvate all'unanimità nel corso dell'ufficio di presidenza del Pdl recentemente riunitosi proprio su questo tema, sia possibile andare ad una decisione definitiva che consenta all'Italia di mantenere lo strumento delle intercettazioni ma di renderlo compatibile con l'articolo 15 della Costituzione che tutela la riservatezza. Questo strumento investigativo non viene limitato in alcun modo per i reati più gravi, in particolare quelli riguardanti le cosche criminali, ma introduce importanti innovazioni che riteniamo debbano finalmente entrare in vigore».