24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
«Basta con il contrasto perenne»

Fini: ora riforme condivise

L'auspicio del Presidente della Camera: «Sarebbe un bel capitolo della politica italiana». Bersani: «Daremo battaglia contro il plebiscitarismo»

ROMA - La condivisione su temi e riforme essenziali per il paese scriverebbe un capitolo positivo per la politica italiana. Lo ha affermato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, chiudendo l'incontro per la presentazione del rapporto sul mercato del lavoro redatto dalla XI commissione.
«Se su questioni rilevanti che indicano la cifra politica complessiva e il livello di civiltà del paese - ha detto Fini - si riesce nel prosieguo della legislatura a uscire dal clima di perenne contrasto e contrapposizione, che è sì il sale della democrazia ma spesso in Italia si traduce in rigida contrapposizione, e si dà vita a riforme ampiamente condivise e ampiamente partecipate, si scrive certamente un bel capitolo della politica italiana e per coloro che hanno a cuore la giustizia sociale. Dopo una giornata come quella di oggi - ha aggiunto Fini - essere un po' più ottimisti è doveroso».

BERSANI: «NO A DERIVE PLEBISCITARIE» - Il Pd è il «partito della Costituzione», le modifiche alla Carta sono possibili ma restando «fedeli ai valori» originari della Repubblica e ci sarà «opposizione strenua» contro eventuali «ulteriori derive plebiscitarie». Pier Luigi Bersani parla con i giornalisti a margine di un convegno sulle riforme organizzato da Luciano Violante, responsabile Pd del forum sulle riforme dello Stato, e spiega: «Noi intendiamo ribadire, difendere, rafforzare la nostra Costituzione. E' la Carte che in questi decenni ci ha dato le cose migliori in termini di libertà, crescita, civilizzazione del Paese». Un documento che «ha ancora potenzialità enormi da esprimere».
Certo, ammette Bersani, la Costituzione «merita di essere ammodernata, noi abbiamo avanzato le nostre proposte». Ma bisogna ricordare che «la Costituzione è una carta viva, vivente, e noi vogliamo essere il partito della Costituzione. Qualsiasi tentativo ulteriore di derive plebiscitarie vedrebbe la nostra opposizione strenua, non conservatrice, ma fedele ai valori della Costituzione».
Il segretario democratico attacca anche «la deformazione che stiamo vivendo, al di là delle modifiche formali». Anche a Costituzione invariata, insomma, il centrodestra sta intaccando alcuni principi cardine dell'ordinamento: «Il metodo di fare le leggi, il modo di... Privatizzare, diciamo, le regole pubbliche, attraverso le legislazioni 'emergenziali'; una certa idea di federalismo fiscale, inconsapevole di dover garantire uguale cittadinanza e diritti fondamentali a tutti...». Insiste Bersani: «Tutto questo ci porta ad una vigilanza attiva e ad una linea di combattimento, che cercheremo di esercitare già a partire da questa manovra».