29 marzo 2024
Aggiornato 00:30
Politica

Berlusconi contro i Giudici e la RAI

Il Premier di nuovo contro la Consulta: «Abroga le leggi sgradite a certi Pm. La Sovranità non è più popolare»

ROMA - Televisione pubblica faziosa, giudici politicizzati, premier senza poteri. Tra interventi ufficiali e riunioni a porte chiuse, Silvio Berlusconi attacca tutti i suoi bersagli più 'classici', a partire dai giudici che hanno sottratto la sovranità al popolo: «La sovranità è passata alla corrente di Magistratura Democratica e ai suoi Pm, che attraverso la Corte Costituzionale abrogano le leggi», sostiene il presidente del Consiglio nel suo intervento all'assemblea di Federalberghi.

E per colpa dei pm politicizzati, insiste Berlusconi, che con accuse «assurde» hanno messo sotto inchiesta la Protezione Civile per la mancata evacuazione dell'Aquila prima del terremoto, ora gli uomini di Guido Bertolaso è meglio che non vadano più in Abruzzo: «Rischiano che qualcuno che magari ha avuto dei familiari morti sotto le macerie e con una mente fragile gli spari in testa». Ma anche un comune cittadino, sostiene ancora Berlusconi, rischia di finire «nel girone infernale» della giustizia, con processi infiniti anche se assolti in primo grado: «I pm ti ci riportano perché con questo mestiere ci guadagnano, perché vogliono dimostrare il loro teorema accusatorio, perché gli stai antipatico o solo per pregiudizio politico».

Ma la 'minaccia' più dura Berlusconi l'avrebbe rivolta alla Rai, anche se la frase è stata smentita dal portavoce Bonaiuti. «Quasi quasi non firmo il contratto di servizio...», avrebbe detto all'ufficio di presidenza del Pdl, lamentandosi della faziosità del servizio pubblico e degli attacchi rivolti al Governo. Tra le critiche che Berlusconi meno digerisce, quella di volere essere un dittatore: «Mi viene da ridere.... Il presidente del Consiglio non ha poteri e per un imprenditore che faceva quello che decideva, è un calvario quotidiano».