Tagliati i corsi universitari «inutili»
Dai rettori sforbiciata agli insegnamenti inutili e strampalati: da benessere animali a traduttologia
ROMA - Addio a Tecnologie cosmetiche e galeniche, Pace, diritti umani e cooperazione nel Mediterraneo, Scienze giuridiche italo-spagnole e Traduttologia: via i corsi di laurea inutili e poco frequentati. I rettori delle università italiane hanno deciso di dare una sforbiciata agli insegnamenti meno produttivi nei loro atenei, tagliandone diversi dagli argomenti fantasiosi quanto comici.
I CORSI TAGLIATI - Secondo i dati del Consiglio universitario nazionale (Cun) - riferiti oggi in occasione della presentazione alla Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) dell'indagine Almalaurea su «L'istruzione universitaria nell'ultimo decennio» (se ne discuterà venerdì a Bologna) - rispetto all'anno accademico 2008/2009 molti atenei italiani hanno limato l'offerta formativa, decidendo la soppressione di alcuni corsi superflui. E così l'università di Bari ha chiuso i corsi in Tecnologie cosmetiche e galeniche, Pace, diritti umani e cooperazione allo sviluppo dell'area mediterranea. A Bologna smettono di funzionare Arte dell'interpretazione e dell'esecuzione strumentale, Economia di Internet e la criptica Teoria e tecnica della normazione in e-governance.
Anche Camerino basta con Tecnologie chimico-biologiche per l'ambiente di lavoro, mentre a Firenze forse in pochi sentiranno la mancanza di Scienze giuridiche italo-spagnole, Scienze giuridiche italo-francese e Economia dell'ambiente e della cultura. A Lecce va in pensione Scritture giornalistiche e multimedialità, a Messina chiudono Scienze e tecniche dell'interculturalità mediterranea e Strategie decisionali, a Palermo addio a Lingue moderne per il Web e a Perugia nessuno potrà più studiare le Tecnologie alimentari degli olii, grassi e derivati. All'università di Bari chiude Scienze dell'allevamento, igiene e benessere del cane e del gatto.
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