Opposizioni: azione muscolare della maggioranza
Finocchiaro: «Decisione inaudita». D'Alia: «Il Governo non pensa alla crisi»
ROMA - Opposizioni compatte contro la decisione della maggioranza di mettere in calendario il ddl intercettazioni a partire da lunedì prossimo nell'aula del Senato. «Non hanno accolto la nostra richiesta di far tornare il ministro Alfano in commissione - spiega al termine della conferenza dei capigruppo Fabio Giambrone, vicepresidente del gruppo Idv - né la nostra richiesta di non contingentare i tempi. Siamo di fronte all'ennesima azione muscolare della maggioranza e del Governo, che a queste cose ci hanno abituati».
Furibonda la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro: «E' una decisione di una gravità inaudita - commenta - mentre fuori di qui l'Italia è mobilitata e protestano editori, direttori di tutte le testate, giornalisti, magistrati, intellettuali, costituzionalisti, Gasparri chiede la calendarizzazione immediata in aula mentre è in corso un confronto interno alla maggioranza sui contenuti del provvedimento. Ieri sera il ministro Alfano ha annunciato modifiche, di fatto siamo stati impegnati giorni e notti a discutere di un testo che è carta straccia. E andiamo in aula quindi senza sapere di cosa andremo a discutere». Ma la decisione della maggioranza non tocca direttamente l'atteggiamento dell'opposizione sulla manovra: «Vedremo - dice Finocchiaro - certo non sarebbe male discutere della situazione economica europea con il ministro Tremonti e invece ci occupiamo delle intercettazioni».
Per Gianpiero D'Alia (Udc) «le presunte aperture della maggioranza servivano evidentemente più a togliere il testo dalla commissione e a trovare una soluzione condivisa all'interno della maggioranza che a confrontarsi con l'opposizione. Ci saremmo aspettati - osserva - che mentre il governo vara una manovra che andrà a incidere sul tessuto sociale, e dopo il decreto Grecia, il Senato e il Parlamento continuassero a occuparsi di bilancio e di economia».
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