Ciancimino, i boss condizionavano la vita di Berlusconi
Il figlio dell'ex sindaco di Palermo: «Era una vittima del sistema, ma non come Borsellino e Falcone»
ROMA - «Mio padre mi raccontava che secondo lui in questo contesto di estorsioni, di condizionamenti di cosa nostra nei confronti della politica e dell'imprenditoria, una delle maggiori vittime era Berlusconi, anche per il suo ruolo di imprenditore di spessore». Così Massimo Ciancimino, figlio del sindaco di Palermo 'don Vito', in un'intervista rilasciata a Blog Sicilia.
Certo, precisa Ciancimino, «le vere vittime della mafia sono persone come Falcone e Borsellino. Io ho detto che in un sistema di potere, di estorsione e di ricatti una delle più grosse vittime era Berlusconi. Mio padre lo considerava una vittima in quanto cosa nostra era così a conoscenza di elementi e di notizie da poter condizionare la vita imprenditoriale di Berlusconi e determinare la sua scelta di scendere in politica. Non è una difesa di Berlusconi - conclude Ciancimino - di cui poi certo lui non ha bisogno».
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