29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Missione ISAF

Frattini: colpiremo le basi terroriste

Il Ministro degli Esteri al Corsera: «Non si può dare un segnale debolezza»

ROMA - «Colpiremo le basi terroriste» in Afghanistan. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, al Corriere della Sera, dopo l'attentato di ieri contro un convoglio di militari italiani in cui sono morti due soldati e altri due sono rimasti feriti.

MISSIONE FONDAMENTALE - «Dare un segnale di incertezza, debolezza sarebbe il messaggio che i terroristi attendono», ha sottolineato il titolare della Farnesina. La missione in Afghanistan «è fondamentale per l'Italia perché restano nel Paese condizioni di insicurezza. Se non contenute e sradicate, si riverberebbero sull'Unione europea e quindi anche sull'Italia», ha aggiunto.
L'impegno italiano in Afghanistan «non è a tempo indeterminato. Serve affinché l'Afghanistan possa camminare da solo», ha proseguito Frattini. «Nell'ottobre 2011 le forze di sicurezza afgane dovranno disporre di 305 mila persone, delle quali 171 mila dell'esercito e 134 mila della polizia. Dovranno crescere del 37% in 17 mesi. L'Italia è leader nel formare le forze di sicurezza afghane. Ci sono sette centri in grado di formare 2.750 persone alla volta. L'Italia nel forma il 60%, ossia 1.600».