19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Lo sfogo del Premier

Berlusconi: intesa o ministro tecnico

Dopo le dimissioni di Scajola il Premier chiede di «evitare fibrillazioni». Romani resta in pole, ma c'è il nodo Lega

ROMA - Ieri, nonostante le difficoltà della maggioranza nell'individuare il successore di Claudio Scajola allo Sviluppo economico, Silvio Berlusconi aveva confidato ai coordinatori del Pdl: è difficile che il ministro sia un tecnico, voglio evitare un nuovo caso Ruggiero. Ma le tensioni nelle ultime ore non sembrano essere sfumate, visto che il pressing leghista per ottenere una nuova casella nell'esecutivo continua e include l'azzardata richiesta del ruolo di viceministro alle Comunicazioni. Poi c'è la crisi economica e il terrore dell'effetto domino innescato dal crollo greco, che impone stabilità e velocità d'azione nell'esecutivo. E così Berlusconi oggi a margine del Cdm, riferiscono fonti governative, si è sfogato con alcuni ministri, ragionando più o meno in questi termini: Se si avanti così e non si risolve in fretta la questione, allora va bene anche un tecnico allo Sviluppo.

LO SFOGO - Uno sfogo, si diceva, perché Paolo Romani resta sempre in corsa per il dicastero. Ma il Cavaliere è stato comunque netto: «Non posso permettermi altre fibrillazioni», avrebbe detto il presidente del Consiglio. Ora, il nodo resta quello delle spinte contrapposte all'interno della coalizione di governo. La Lega, come detto, non rinuncia a pungolare Berlusconi, chiedendo quantomeno il viceministro, anche se Calderoli smentisce. D'altra parte, uomini vicini a Berlusconi assicurano che il premier alla fine dovrebbe optare per un ministro 'politico' e vuole che il capitolo Comunicazioni resti comunque in mano a Romani. E anzi proprio questo potrebbe rappresentare uno degli ostacoli sulla strada della promozione del viceministro: trattandosi di una materia molto delicata, l'upgrading rischierebbe di sovraesporre il titolare del dicastero su un terreno sensibile come quello delle comunicazioni in Italia.

CALDEROLI: «NO A TECNICI» - E non è forse un caso che questo pomeriggio Roberto Calderoli abbia fissato in modo ruvido alcuni paletti: «L'unica certezza è che al posto di Scajola non ci andrà un tecnico: siamo un Governo politico e il ministro lo farà un politico. Il bipolarismo impone che la politica si assuma la sua responsabilità. Coi tecnici abbiamo già dato...».
Nelle ultime ore, comunque, sono girati nuovi nomi di 'papabili'. Tra questi quello del senatore Francesco Casoli, che è anche un imprenditore, e su cui sarebbe stato fatto pervenire a palazzo Grazioli il 'gradimento' del leader di Confindustria, Emma Marcegaglia.