19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Politica & Satira

Berlusconi contro la Dandini, lei si difende: è satira

Nel mirino non c'è l'informazione, come spesso denunciato dal Cavaliere, ma la satira che per il premier non può essere insulto

ROMA - Non è cosa che un programma pagato con i soldi pubblici si diletti ad attaccare un unico bersaglio, il Governo e il premier. E questo non c'entra con la satira. Raccontano che oggi Silvio Berlusconi abbia volutamente aperto una parentesi dei lavori del Consiglio dei ministri per tornare ad attaccare un programma di Rai tre, questa volta Parla con me di Serena Dandini. Nel mirino non c'è l'informazione, come spesso denunciato dal Cavaliere, ma la satira che per il premier non può essere insulto.

Ieri sul divano rosso della Dandini c'era Stefania Sandrelli, candidata ai David di Donatello per il film di Virzì 'La prima cosa bella' ma è stato altro ad andare storto al Cavaliere, quel monologo di Ascanio Celestini, in chiusura di programma, su «Toni corrotto e Toni mafioso» - uniti nel «grande partito del piccolo popolo» - il primo «più importante» capo del Governo, l'altro «Presidente della Camera». Governo che in una «grande stagione di riforme» avvia la «depenalizzazione della corruzione» e della «mafia». Stamani, in Cdm, lo sfogo di Berlusconi, contro un programma che «pagato con i soldi pubblici» ha un unico bersaglio, il Governo.

Ma è «la natura» della satira, replica in una nota la Dandini, che le fa prendere di mira «il potere», e il potere tout court se è vero che «sono stati numerosi gli elettori del centrosinistra che hanno inviato le loro mail di protesta perché in trasmissione abbiamo fatto numerose battute contro il gruppo dirigente del Pd». E se oggi in Italia il potere «si identifica con Berlusconi siamo costretti ad occuparci di lui con una certa continuità. In passato è toccato a Prodi, D'Alema, Craxi, Veltroni e tanti altri. Tutto qui».