5 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Lo scontro nel PdL

Bocchino: contratti Rai? A Berlusconi

L'ex vice presidente del Pdl alla Camera si difende: «Sarei d'accordo con legge che vieta contratti a parenti»

ROMA - «I contratti più importanti della Rai vanno a Silvio Berlusconi e ai suoi figli, proprietari della Endemol. Ma non lo trovo scandaloso: la Endemol è una grande società che fa produzione, ricchezza e audience». Lo dice Italo Bocchino, vice presidente «finiano» del gruppo Pdl alla Camera, finito in prima pagina sul Giornale per il contratto di produzione assegnato dalla Rai alla moglie.

«Quello che troverei scandaloso - spiega Bocchino intervistato a Sky Tg24 - sarebbero scelte al di fuori della normativa vigente. Se vogliamo fare un codice etico per cui con la Rai non possono avere nulla a che fare i parenti fino al sesto grado di chi siede in Parlamento, io sarei d'accordissimo: il maggior colpito sarebbe Berlusconi, che è il maggior beneficiario insieme ai sui figli».

«SCAJOLA CHIARISCA» - Bocchino ha poi parlato del caso Scajola: «Gli esprimo solidarietà umana e mi auguro che riesca a chiarire quanto prima questa vicenda» ha detto riferendosi all'acquisto di un appartamento a Roma da parte del ministro dello Sviluppo economico, accusato di aver usato soldi di uno degli imprenditori coinvolti nell'inchiesta sul G8. «La politica deve essere trasparente, non ci deve essere nemmeno un centimetro quadrato di ombra per l'opinione pubblica. Quindi mettiamo subito all'ordine del giorno il ddl anti corruzione e, con un voto bipartisan approviamolo il prima possibile. È prioritario e questo deve fare un partito serio». Alla domanda che cosa faranno i finiani se la maggioranza del Pdl non farà questa scelta risponde: «Ne prenderemmo atto e faremmo la nostra parte. Noi non facciamo agguati, il ruolo della minoranza in un grande partito è quello di stimolo. Il problema è che il Pdl non deve essere un partito grande ma un grande partito».

BONDI: «SCARAMUCCE DA CORTILE» - «Mi spiace dirlo ma l’On. Bocchino non ha ancora compreso le ragioni per le quali egli doverosamente ha ritenuto di dimettersi». Lo ha affermato il coordinatore del Pdl Sandro Bondi. «Soprattutto non mostra di comprendere che il confronto politico all’interno di un grande partito democratico come il nostro, affinch‚ sia utile al partito e comprensibile dai nostri elettori e non il pretesto per sfibranti e meschine scaramucce da cortile, si elevi di tono e di contenuto».