Fini difende Bocchino: dimissionato senza ragioni
Il presidente della Camera sull'ex vice capogruppo: «Ha fatto bene il suo lavoro, a lui va la mia solidarietà»
VARESE - Il presidente vicario alla Camera del Pdl, Italo Bocchino, «è stato dimissionato senza che ci fossero le ragioni. Non mi risulta abbia fatto male da vicepresidente. Ha la mia piena solidarietà». A dirlo è il presidente della Camera, Gianfranco Fini, rispondendo a una domanda di uno studente, durante una sua lezione sull'informazione politica tenuta all'università dell'Insubria a Varese.
Fini ha poi spiegato che da questa vicenda non si può provare che in Italia non esista la possibilità di esprimere opinioni. Il presidente della Camera ha poi sottolineato l'esistenza di polemiche troppo esasperate nel dibattito politico attuale con l'uso di parole troppo forti, come ad esempio «dittatura, stato di polizia» che rischiano di dispensare un odio che può attecchire, anche se «oggi non ci sono più le condizioni perché si ritorni agli anni di piombo».
BOCCHINO - Prima del Consiglio dei ministri tenutosi in mattinata, anche Paolo Bonaiuti era tornato, nel corso di una intervista a sky Tg24 sulla vicenda legata a Bocchino. Non c'è stata nessuna «epurazione» nei suoi confronti, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. «Le dimissioni è lui stesso che le ha presentate e la firma in calce è la sua, non di Silvio Berlusconi o altri».
IL PREMIER - Le parole di Fini su Bocchino sembrano destinate a sollevare un nuovo polverone tra il presidente della Camera e il premier. Proprio durante il Cdm Berlusconi è tornato sul rapporto con il cofondatore del Pdl spiegando di non aver «mai detto che Fini è un traditore». Il Cavaliere, a quanto si è appreso, avrebbe dunque negato di aver mai pronunciato nei confronti del presidente della Camera le frasi che gli sono state attribuite dai mezzi di informazione.
RONCHI: «PARLI SOLO FINI» - Italo Bocchino e’ stato epurato? «No - ha risposto il finiano Andrea Ronchi ai giornalisti al termine del Cdm - ma penso che in questa fase della vicenda del Pdl meno se ne parla e meglio e’. Parli la politica, parlino le idee e soprattutto parli solo Gianfranco Fini».
BONDI: «DISSENSO MOTIVATO NELLE SEDI GIUSTE» - «L’editoriale de Il foglio diretto da Giuliano Ferrara coglie con la consueta lucidità il passaggio difficile e delicato che stiamo attraversando, ricordando allo stesso Presidente della Camera, on. Gianfranco Fini, «che l’indipendenza della propria carica è un bene da salvaguardare con un contenuto impersonale e costruttivo. Sicché proprio non giova la sua recente inclinazione a improvvisarsi commesso viaggiatore televisivo in attrito permanente con il centralismo carismatico berlusconiano».
Siamo ancora in tempo per riprendere la strada della costruzione di un grande partito democratico, in cui il dissenso motivato e argomentato nelle sedi giuste e nei modi più politicamente appropriati e saggi può diventare arricchimento e lievito di una crescita comune.
Siamo ancora in tempo per sostenere e migliorare ulteriormente l’azione del governo, con un confronto di merito costruttivo che parta dalla soddisfazione per gli ottimi risultati fin qui raggiunti. Siamo ancora in tempo per far diventare questa legislatura la legislatura delle riforme, anche grazie all’apporto positivo delle forze politiche dell’opposizione. Siamo ancora in tempo per onorare la fiducia, il consenso e la responsabilità che i nostri elettori ci hanno affidato per il futuro dell’Italia.» Lo ha dichiarato il Coordinatore nazionale del PdL, Sandro Bondi