4 maggio 2024
Aggiornato 05:30

Emergency, Frattini: lavoriamo perché la verità prevalga

Il Ministro degli Esteri: «Non abbiamo elementi per pensare a confessione»

SARAJEVO - «Stiamo lavorando perché la verità prevalga». Così il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha sintetizzato stasera, in una registrazione di Porta a porta, l'azione della diplomazia italiana nella vicenda dell'arresto di tre connazionali responsabili di Emergency in Afghanistan.

Frattini ha detto di non avere «nessun elemento» che possa far pensare a una confessione dei tre italiani, come sostenuto in un primo momento dal quotidiano britannico Times. Il ministro ha anche insistito sulla necessità di separare l'aspetto delle garanzie degli arrestati dalle opinioni politiche della loro organizzazione: «Oggi noi abbiamo il dovere innanzitutto istituzionale di sganciare la protezione e i diritti personali dei tre arrestati da valutazioni politiche che Emergency o altre organizzazioni possano fare». Secondo il ministro «il nostro interesse nazionale è dimostrare che questi tre connazionali non siano collegati al sostegno del terrorismo», perché in caso contrario ne risulterebbe un «danno gravissimo» al paese. Il titolare della Farnesina ha anche ribadito che «tutto deve essere fatto per garantire che l'investigazione sia equa, trasparente e conforme a regole».