28 agosto 2025
Aggiornato 09:00
Politica & Riforme

Fini: Presidenzialismo? Non in questa legislatura

Il Presidente della Camera: «Il Presidente eletto dal popolo non è dominus»

PADOVA - «Il presidente del Consiglio rilancia l'ipotesi del presidenzialismo, mi fa piacere, sono convinto che la democrazia deve essere rappresentativa, ma credo che in questa legislatura sarà difficile parlare di forma presidenzialista e sarà più complesso proprio perchè non credo che l'opposizione sia disposta a parlare di riforma presidenzialista. Se l'opposizione non è d'accordo su questo punto si andrà al referendum approvativo». Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini, a Padova per presentare il suo libro «Il futuro della libertà».

IL MODELLO FRANCESE - Secondo la terza carica dello Stato, bisognerà anche sciogliere il nodo sulla figura di un presidente della Repubblica anche capo dell'esecutivo, «su questo dovremmo discutere - ha proseguito Fini - il modello francese è comunque un modello esportabile pur con pesi e contrappesi. In ogni caso - ha aggiunto Fini - non è vero che il presidente eletto dal popolo è un dominus assoluto ma soggetto a pesi e contrappesi. Oggi le riforme le dobbiamo fare - ha concluso Fini - ma non dobbiamo parlare come un mantra consolatorio perchè la pubblica opinione non crede più a una classe dirigente che parla di riforme e poi non le fa».

IL RAPPORTO CON LA LEGA - Rispondendo alle domande dei presenti, Fini ha parlato del rapporto tra Pdl e Lega, mettendo in guardia dal rischio di appiattimento sulle posizioni del Carroccio: «Tra l’originale e la fotocopia si sceglie l’originale. Il rapporto con la Lega è strategico non solo per il Nord ma per l’Italia, ma se il Pdl sembra la fotocopia della Lega perché mai si deve scegliere la fotocopia e non l’originale?».

LE POLEMICHE SUI NUMERI - Per quanto riguarda le polemiche seguite alla manifestazione del Pdl di sabato, Fini difende Maroni: «Ho trovato la dichiarazione del ministro dell'Interno encomiabile. È stato bravo quando ha ricordato che presso il ministero degli Interni, Questura e Prefettura, operano servitori dello Stato che sanno il fatto loro. Ha avuto senso delle istituzioni, le polemiche non possono riguardare tutto e tutti. È normale che tra chi organizza e le autorità ci sia sempre un divario, bravo Maroni che ha detto basta le polemiche».