28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Il corteo del PdL

Il Pdl in piazza: «Siamo un milione»

Polemica sulle cifre. Berlusconi riempie San Giovanni con leit-motiv: «L'amore vince». Slogan contro Di Pietro, Santoro e Bonino

ROMA - «Abbondantemente sopra il milione» per dire e cantare tutti insieme che «l'amore vince sempre sull'odio e l'invidia». Il popolo del Pdl torna in piazza San Giovanni e recita il suo «credo» con il premier Silvio Berlusconi che nomina i 13 governatori «missionari della verità e della libertà». E' con la «religione dell'amore» che Silvio Berlusconi chiama a raccolta i militanti azzurri. Due cortei, tremila pullman, tantissimi palloncini azzurri, un tricolore gigante di oltre cinquecento metri, slogan per il presidente ma non mancano i bersagli. Primo Di Pietro, secondo Santoro, terzo la Bonino.

Gli slogan - «Di Pietro mafioso, Santoro fascista», «Santoro mafioso», «Di Pietro Cia-ltrone» recitano alcuni cartelli e ancora: «Libera toga in libero Stato». Quando a metà di via Appia Nuova compare uno dei giornalisti della squadra di Annozero con il cameramen, i manifestanti sussurrano: «Eccolo lì quel comunista». E' il corteo che parte da Colli Albani quello più «vivace»: ci sono i ragazzi della Giovane Italia, il ministro Giorgia Meloni, in perfetta tenuta da manifestazione «armata» di megafono, i dodici candidati governatore, la banda musicale di paese e il gruppo di ballo folcloristico di Sant'Angelo romano. Sono i giovani del partito gli autori degli striscioni dei «Tarocchi d'Italia» per vincere contro «bari, illusionisti, fattucchiere»: Di Antonio Pietro è «Il matto», Emma Bonino «La morte». Alla militante radicale, candidata del Pd alla Regione Lazio, la piazza dedica anche lo slogan: «Salva la vita a un bambino marcia contro la Bonino».
Qualche momento di tensione a poca distanza da piazza Re di Roma quando i manifestanti passano sotto a un condominio 'rosso': dalle finestre una ventina di abitanti espongono lenzuola, cuscini, magliette, tende e cartelli rossi. Immediata la reazione degli 'azzurri': «Scemi, scemi». Fischi anche contro alcune bandiere viola esposte a via Labicana.

A guidare il corteo di Circo Massimo, invece, una foltissima rappresentanza di governo, tutti i ministri tranne quelli della Lega, in prima fila a sorreggere lo striscione leit-motiv: «L'amore vince sempre sull'odio». Attivissime le giovani deputate del Pdl, tra cui Anna Grazia Calabria, Gabriella Giammanco e Maria Rosaria Rossi, guidate da Beatrice Lorenzin e da Barbara Saltamartini che poi si fa coinvolgere in un ballo scatenato sul camion dei giovani. A loro, in tenuta sportiva, si è aggiunta Isabella Rauti, moglie del sindaco Gianni Alemanno e candidata con la Polverini, quest'ultima in testa al 'serpentone'. Numerosissime le bandiere del Pdl e a sostegno della Polverini nel Lazio che sono state distribuite gratuitamente ai simpatizzanti, molti anche non giovanissimi.

Sui numeri in piazza gli organizzatori non hanno dubbi: «Abbiamo abbondantemente superato il milione - dice a metà pomeriggio dal palco Denis Verdini -, ci hanno stupito, la sinistra ci invidia». Ma il paragone con la manifestazione del 2 dicembre del 2006 contro il governo Prodi non regge, allora la folla debordò anche nelle vie circostanti a piazza San Giovanni ,tanto da far dire a Berlusconi «siamo due milioni».