5 maggio 2024
Aggiornato 20:30
Ambiente Po

Protezione civile: nessun rischio per gli acquedotti

Da Isola Serafini al mare nessun problema flora o moria pesci

MILANO - La situazione sul Po, dopo lo sversamento di idrocarburi nel Lambro provenienti dall'ex raffineria Lombarda Petroli, è sotto controllo e non desta preoccupazioni, soprattutto perché analisi e rilievi hanno assicurato che non ci sono rischi per le prese degli acquedotti sul Po, e da Isola Serafini al mare non è stata segnalata alcun problema per la fauna, flora o moria di pesci. «Abbiamo sorvolato tutto il Po» - sottolinea Nicola Dell'Acqua coordinatore unita crisi e direttore generale del dipartimento della Protezione civile rischi naturali - e non abbiamo più aree interessate da sostanze pesanti, non ci sono più chiazze di catrame, per circa 350 chilometri da Isola Serafini al mare, non ci sono problemi di inquinamento per le prese acquidottifere sul Po, e non sono stati segnalati problemi di fauna o moria di pesci».

Le barche con gli skimmer infatti sono in azione e stanno raccogliendo i residui sversati: al momento ci cono due barche con skimmer alla foce del Po, due allo sbarramento di Polesella un'altra tra Polesella e Isola Serafini e tre sopra Isola Serafini. E sono in corso anche le prime operazioni di bonifica per togliere il petrolio fermato sulle rive, anche preservare la la flora. Gli sbarramenti principali sono tre, Isola Serafini Polesella, e sul Lambro ma ci sono adesso attivi nei vari rami del delta del Po almeno 15 sbarramenti con pannelli assorbenti.

Il dispositivo barche con skimmer e sbarramenti ha permesso quindi di ottenere il primo risultato 'clean': da Isola Serafini a Polesella il tratto del fiume è pulito dagli oli esausti, «si vede ancora un lieve film, una pellicola di diesel in alcune chiazze ma le analisi ci dicono che i livelli sono 10 volte inferiori al limite di potabilizzazione».

«I problemi che stiamo affrontando ora - spiega Dell'Acqua - riguardano soprattutto quindi il tratto sopra Isola Serafini, in pratica il Lambro, dove ci sono sulle sponde un pò di macchie di catrame che oggi hanno iniziato a togliere. In ogni caso rimangono solo chiazze sporadiche». Questa operazione per togliere il catrame - spiega il tecnico - è la prima operazione di pulitura, una vera e propria eventuale bonifica sarà poi compito degli assessorati all'ambiente e del ministero dell'Ambiente. Domani alle 10.30 è convocata l'unità di crisi a Piacenza per fare il punto della situazione. Inoltre l'Aipo, agenzia interregionale per il fiume Po e l'autorità di bacino sono state incaricate di mappare tutto il fiume per garantire la pulitura di tutte le anse.

Intanto aumenta il rischio di 'furbetti' che approfittando della situazione si liberino di inquinanti nel fiume pensando che lo sversamento resti nascosto: eri sono state individuate macchie di tensoattivi nel Lambro, frutto di uno sversamento abusivo non ancora identificato. Le macchie e le sostanze sono state rimosse, ma le autorità stanno allerta.