Mafia, Alfano: interverremo sul rischio stop processi
Lo assicura il Ministro. Pd: «Serve un provvedimento d'urgenza». Cresce la preoccupazione tra i pm
ROMA - Il governo interverrà per evitare il rischio di uno stop ai processi di mafia. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, è intervenuto per rassicurare dopo l'allarme scattato per una sentenza della Cassazione che mette a rischio alcuni processi a boss e gregari di Cosa nostra per effetto di una norma del 'pacchetto sicurezza': paradossalmente, infatti, l'inasprimento delle pene per i mafiosi rischia di far saltare decine e decine di dibattimenti.
La norma sott'accusa ha previsto che, in presenza di tre aggravanti, le condanne per il reato di associazione mafiosa possano anche arrivare a 25-30 anni, tetto che «sfora» le competenze dei Tribunali davanti ai quali si celebrano i processi per mafia ed estorsioni. Quando le pene comminabili diventano così alte il processo passa alla competenza della corte d'Assise.
«Il governo dell'antimafia, che è un'antimafia delle leggi e dei fatti, provvederà ad evitare - ha assicurato il Guardasigilli da Palermo - che effetti distorsivi possano verificarsi, soprattutto per i processi in corso. Faremo di tutto - ha insistito - per evitare che ci possano essere conseguenze negative, per evitare un grande paradosso: cioè che dall'inasprimento forte delle pene per i reati del 416 bis possano derivare benefici per i boss».
Parole, quelle di Alfano, che arrivano alla fine di una giornata di preoccupazione. Non solo da parte dei pm impegnati nella lotta alla mafia, alle prese con stop imprevisti ai processi. A scendere in campo è stato anche il Pd, che ha subito chiesto un provvedimento d'urgenza del governo: «La sentenza della Cassazione che indica la competenza della Corte di Assise e non del Tribunale a giudicare per associazione mafiosa i capimafia - ha avvertito il segretario democratico Pier Luigi Bersani - rischia di avere effetti catastrofici sui processi in corso. Bisogna che il governo intervenga immediatamente con un provvedimento d'urgenza per ristabilire certezza normativa sulla competenza dei Tribunali».