29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
«Vi piaccio? Do il voto anche a voi»

Berlusconi visita i bambini de L'Aquila

«Dite ai vostri genitori che sono venuto a trovarvi»

L'AQUILA - Tabelline, piccoli quesiti di matematica, ma anche la domanda se Silvio Berlusconi sia un buon presidente del Consiglio. Il premier visita la scuola primaria 'Mariele Ventre', un prefabbricato costruito per ospitare i bambini dell'Aquila dopo il terremoto, e fa un piccolo show con gli alunni. Prima entra in qualche classe, chiede ai bambini se sono bravi, se studiano, se c'è qualcuno che tifa per il Milan. Poi, in sala mensa, c'è anche un microfono e il presidente del Consiglio inizia a scherzare con i bambini: «Vediamo se nella nuova scuola avete imparato le tabelline», dice ridendo.

«Qual è la capitale d'Italia», chiede ancora ricevendo la risposta in coro dai bambini. E poi chiede: «Pensate che Silvio Berlusconi sia un buon presidente del Consiglio?». I bambini in coro rispondono «sì» e allora il premier replica: «Allora daremo il voto anche ai bambini sopra i cinque anni...». Berlusconi affida poi ai bambini un messaggio per i loro genitori: «Dite a mamma e papà che Berlusconi è venuto qui, che manderà tanti bei libri nuovi per la vostra scuola, duemila bastano?». Berlusconi continua poi con gli scherzi: «Quante dita ha una mano?», chiede ai bambini che rispondono cinque. «Quante dita hanno due mani?», e la risposta è dieci. E poi «una domanda più difficile: quante dita hanno dieci mani». I bambini in coro rispondono 'cento' e Berlusconi dice: «Bravi, rispondono tutti cinquanta, voi invece avete dato subito la risposta giusta», dice Berlusconi lasciando il dubbio tra i giornalisti se scherzasse o meno.

All'uscita dalla scuola ci sono ancora abitanti dell'Aquila che vogliono salutare Berlusconi. Qualcuno gli chiede: «Venga a trovarci ancora». Il premier risponde: «Ormai non ce n'è bisogno, siete a posto», ma qualcuno risponde: «Mica tanto...». Ci sono anche dei giovani sostenitori di Berlusconi, con indosso la maglietta 'L'Aquila con Silvio'. Il premier si avvicina, gli viene consegnata una maglietta e i giovani lo ringraziano così: «Grazie presidente, ci ha garantito un terremoto di lusso».