8 maggio 2024
Aggiornato 18:00

Anna Frank «intima» a scuola Usmate: il caso in parlamento

Grimoldi (Lega Nord): alcuni passi del libro sono inadatti per i bambini di quarta elementare

ROMA - Leggere ai bambini della quarta elementare le pagine del Diario di Anna Frank in cui la ragazza ebrea descrive in modo minuzioso le proprie parti intime potrebbe «suscitare inevitabilmente turbamento», poiché la descrizione è troppo dettagliata. Sulla base di queste motivazioni il deputato della Lega Nord, Paolo Grimoldi, ha presentato una interrogazione parlamentare al ministro dell'Istruzione. La scuola in questione è la 'Lina Mandelli' di Usmate Velate, in provincia di Monza-Brianza, che ha introdotto all'interno del programma scolastico per una delle classi quarte, la lettura del libro «Il Diario di Anna Frank» in versione integrale, seguita della riproduzione dell'omonimo film.

Nella versione integrale, scrive Grimoldi, «vi è un passo nel quale Anna Frank descrive in modo minuzioso e approfondito le proprie parti intime (si tratta della lettera datata 24 marzo 1944 e, per la precisione, la citata descrizione si trova alla pagina 220 dell'edizione italiana Einaudi a cura di Frediano Sessi). Una descrizione osé, evidentemente. Secondo il parlamentare del Carroccio il libro «non è inerente al programma di storia che la classe sta trattando».

L'insegnante, su richiesta dei genitori, ricorda Grimoldi, ha motivato la scelta di far leggere tale testo per insegnare ai bambini il valore della pace. «La suddetta motivazione - secondo quanto scritto nel documento inviato alla Gelmini - non giustifica per nulla la lettura della versione integrale, in particolare modo la parte relativa ai contenuti a carattere sessuale. Grimoldi chiede quindi un intervento del ministro «nei confronti dei soggetti competenti, anche per proporre programmi e letture più consone all'età degli alunni».

Stupore a Usmate. Sindaco e assessore all'Istruzione, Marilena Riva, e la dirigenza dell'istituto, hanno dichiarato di ignorare l'episodio in questione. «Commenterò solo dopo aver verificato con la scuola quanto accaduto», ha detto la Riva, secondo quanto riportato dal quotidiano online Cittadino di Monza e Brianza. «L'insegnante non doveva certo chiedere la nostra autorizzazione per la lettura del diario, che è un testo da anni in vendita e disponibile presso tutte le biblioteche per ragazzi». Secondo la dirigenza della scuola elementare, la docente «avrà fatto di tutto per guidare i bambini nella lettura».