8 maggio 2024
Aggiornato 22:30

Mills, la difesa di Berlusconi: inutilizzabili gli atti processuali

ROMA - Tutti gli atti processuali prodotti durante il processo Mills davanti al collegio di giudici milanesi presieduto da Nicoletta Gandus non possono essere utilizzati nel nuovo filone processuale a carico del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. E' questa la richiesta che i legali del premier, gli avvocati Niccolò Ghedini e Pietro Longo, hanno avanzato ad apertura di udienza ai giudici della X sezione penale di Milano. I legali chiedono che tutti gli atti prodotti nel processo a carico di David Mills (filone processuale proseguito solo a carico del legale inglese dopo l'approvazione del lodo Alfano che di fatto ha bloccato i processi per il premier, ndr) siano inefficaci, compresa la contestazione suppletiva formulata dal pm Fabio De Pasquale nei confronti di Mills, contestazione che sposta in avanti i termini di prescrizione.

«Questa difesa ritiene che nessuno degli atti precedentemente prodotti sia utilizzabile», ha detto in aula l'avvocato Pietro Longo convinto che altrimenti «questo tribunale (un collegio diverso quello presieduto da Nicoletta Gandus, incompatibile a giudicare il premier per essersi già espresso nei confronti del co-imputato David Mills, ndr) non sarebbe libero di esercitare la sua capacità di decidere su questioni già decisi. Per questo - ha ribadito il legale - questa difesa chiede l'inutilizzabilita' di tutti gli atti».

Due eccezioni, quelle dell'inammissibilita' degli atti e dell'annullamento della contestazione suppletiva, «assolutamente inammissibili» per il rappresentante della pubblica accusa, Fabio De Pasquale, che ai giudici ha osservato: «Non credo che si possa tecnicamente parlare di inutilizzabilità delle decisioni del tribunale. Il presidente del tribunale di Milano - ha ricordato il pm - ha detto chiaramente che le decisioni prese in questo dibattimento sono pienamente efficaci». Accogliere la richiesta della difesa Berlusconi, secondo il magistrato inquirente, rappresenterebbe perciò «un'attivita' non consentita dalla legge». Contrari alla richiesta di inutilizzabilità degli atti processuali anche le parti civili.

I giudici della X sezione penale si sono dunque ritirati in camera di consiglio. La decisione, ha chiarito la presidente del collegio, Francesca Vitale, non arriverà prima di mezzogiorno.