19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Elezioni regionali

Udc ago della bilancia. In Puglia il Pd verso le primarie

E Casini rimescola le carte in molte regioni, forse anche nel Lazio

ROMA - L'allergia alle primarie resta: ma l'Udc non si metterà di traverso se Francesco Boccia accetterà di sfidare Nichi Vendola in Puglia. Rivolgersi agli elettori per scegliere chi sarà il candidato alle prossime elezioni regionali, infatti, sembra affermarsi nelle ultime ore come l'unica via d'uscita possibile dallo stallo in cui è finito il Pd nella regione, tanto che tra i parlamentari circola anche una data per la possibile consultazione, il prossimo 30 gennaio - e dal partito di Pier Ferdinando Casini sarebbe arrivato una sorta di silenzio-assenso.

La proposta di far cadere il veto sulle primarie è arrivata oggi a Casini dai vertici del Pd. E' stata accettata anche se Boccia, il candidato gradito all'Udc, ha assicurato: «Chi pensa che le primarie con Vendola e l'adesione dell'Udc siano compatibili, fa solo esercizi di bella retorica».

Il caso pugliese è uno di parecchi dove l'Udc continua a giocare su due tavoli: di sicuro fino a oggi ci sono soltanto il 'no' a Vendola, la cui vittoria alle (eventuali) primarie farebbe tramontare del tutto l'alleanza con il Pd in Puglia, e il no ai candidati leghisti del centrodestra, Luca Zaia in Veneto e Roberto Cota in Piemonte. Secondo fonti Udc sarebbe di nuovo per aria anche l'intesa nel Lazio, dove l'Udc ha firmato davanti alle telecamere un accordo con la candidata del centrodestra Renata Polverini: «ma non con il Pdl», come ha precisato il segretario Lorenzo Cesa. E sono riaperti i giochi anche in Calabria, dove sembrava certo l'appoggio dell'Udc al candidato del centrodestra Scoppelliti.

Oggi invece Casini ha detto ai cronisti in Transatlantico che il deputato calabrese «Roberto Occhiuto è in pista»: non è escluso infatti che il centrista possa guidare una coalizione di centrosinistra. Di un uomo Udc alla guida del centrosinistra - Antonio De Poli - si parla anche in Veneto ma i giochi non sono fatti. Nulla è deciso, insomma. Casini attende le prossime mosse del Pdl dove la discussione sulle candidature alle regionali deve ancora entrare nel vivo.