29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Primarie Puglia e Lazio

Barbi: bene il ravvedimento della Bindi

ROMA - «Leggo oggi su la Stampa che anche Rosy Bindi, dopo Arturo Parisi, Dario Franceschini, Walter Veltroni e tanti altri, propone, pur con cautela, le primarie per scegliere i candidati-presidenti alle regionali e che in Puglia 'non si può rompere con Vendola per fare posto a Casini'. Che dire? Bene, si è svegliata anche Rosy Bindi!».

Ad affermarlo è il deputato 'ulivista' del Pd Mario Barbi che aggiunge: «Spero che non sia troppo tardi. Me lo chiedo e lo chiedo a lei e ai suoi sostenitori, essendo, a differenza di quanto sostiene Bindi, tra i non pochi ulivisti (categoria desueta e superata) che non appoggiarono Bersani per le ragioni che ora inducono la bersaniana presidente del partito ad avanzare serie critiche al segretario. Non ci voleva molto a capire che il Pd senza primarie marciava a tappe forzate verso lo snaturamento e la subalternita' mentre ci voleva poco a capire che l'allarme andava lanciato prima quando per negare le primarie - che non sono un rimedio per casi estremi ma la norma statutaria - non si sarebbero potuti addurre motivi tecnici come i tempi stretti o fatti compiuti come la candidatura di Emma Bonino per la lista Bonino-Pannella».

«Siccome però mi sta a cuore il centrosinistra e un partito maggioritario e coalizionale che si faccia carico della sua costruzione mi rallegro -sostiene Barbi- dei ravvedimenti anche tardivi perché sono convinto che il Pd avrebbe dovuto respingere i veti dell'Udc in Puglia (come ha fatto in parte in Piemonte) e indire le primarie giustamente chieste da Nichi Vendola. Così' come penso che il Pd avrebbe dovuto indire le primarie in Lazio, consentendomi così di votare la Bonino che avrebbe potuto candidarsi, mentre penso che invece non faccia bene al Pd piegarsi al prendere o lasciare della lista Bonino-Pannella.

Naturalmente dipende dalle ambizioni del Pd che potrebbe rinunciare sia al bipolarismo che alla leadeership nel centrosinistra. Se l'allarme a cui si è oggi associata la Bindi verrà ascoltato sarà un fatto positivo per tutti, altrimenti resterà il dubbio, almeno nel caso della presidente del Pd, che sia stato lanciato più per necessità che per convinzione e comunque soltanto dopo avere constatato di quali disastri sono capaci i professionisti della politica intesa come alchimia delle alleanze e ars combinatoria per scambisti».