19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Letta: «Così aiuta solo Berlusconi»

Di Pietro: appelli incauti da Napolitano

Il leader Idv: il Capo dello Stato ha messo il vento in poppa ai pirati. Casini: «Lo shodown sarà dopo le regionali»

ROMA - Il tema delle riforme porta anche allo scontro interno della sinistra. «Con questa continua rincorsa Di Pietro e De Magistris portano il centrosinistra nell'abisso e sono i migliori alleati di Berlusconi» ha detto il vice segretario del Pd Enrico Letta. «Noi continuiamo sulla nostra linea di sostegno e difesa del capo dello Stato e della sua posizione a favore delle riforme e dell'interesse nazionale».

Dopo la proposta del ministro Brunetta di modificare l'articolo uno della Costituzione, Antonio di Pietro ha scritto ieri sul suo blog che «il 2010 costringe già a disseppellire l'ascia di guerra» e che le parole del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha invitato a «riforme condivise» sono state «forse incaute visti gli interlocutori».

Molte le dichiarazioni di sdegno da parte della maggioranza. «E' evidente che il nucleo d'odio, di cui abbiamo gia parlato in questi giorni, e sempre in azione, come stanno a testimoniare le dichiarazioni di De Magistris ieri e oggi di Di Pietro» afferma il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto. Luigi De Magistris aveva auspicato un «Lodo Berlusconi» per mandare il premier fuori dall'Italia.
Da parte sua, il portavoce del premier Paolo Bonaiuti osserva, «Abbiamo fatto partire l'iniziativa per le riforme e siamo disponibili su un testo che viene dall'opposizione. Abbondano già missili e cannonate dai Di Pietro e dai De Magistris, ma non vediamo ancora molte risposte concrete dalla sinistra riformista».

Casini - In serata parlando al Tg1, il leader dell'Udc Pierferdinando Casini considera che è ancora presto. Per le riforme «lo show down sarà dopo le elezioni regionali, il centrodestra venga con programma chiaro e preciso e ci sarà disponibilità». A chi ha accusa l'Udc di essere trasformista Casini ribatte: «Gli elettori sanno cosa abbiamo perso, il potere, i ministeri per essere coerenti con le nostre idee e non allearci con la Pdl. Gli elettori sanno anche che Bossi e Calderoli hanno fatto il ribaltone contro Berlusconi e noi no».