24 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Politica & Giustizia

Tenaglia a D'Alema: il cambio di linea si decide nel partito

La giustizia inteso come equilibrio di poteri non può essere riformata se non nel quadro di una riforma generale dello stato

ROMA - «Io sono molto scettico sulla capacità del centro destra di liberarsi del conflitto di interessi giudiziario del premier e quindi di fare una riforma che serva veramente al paese e ai cittadini. Il Pd da due anni a questa parte ha sempre messo al centro delle proprie proposte l'efficacia del sistema e la giustizia come servizio. La giustizia inteso come equilibrio di poteri non può essere riformata se non nel quadro di una riforma generale dello stato e credo che il Pd debba interrogarsi su questo e sciogliere dei nodi».

Lo ha detto a Radio Radicale il deputato del Pd Lanfranco Tenaglia interpellato dall'emittente sulle cose dette ieri da Massimo D'Alema in materia di giustizia.

«Il Centro destra - spiega Tenaglia - vuole la separazione delle carriere, io ritengo che questo sia un errore, ma credo che il Pd nelle sedi proprie di partito debba discutere su questa possibilità, se escluderla o meno. Come sulla riforma del Csm, il Pd ha detto in questi due anni che bisogna intervenire con legge ordinaria, senza riforme costituzionali, mentre altri esponenti del Pd ritengono di dover fare diversamente. Questi nodi vanno sciolti all'interno del partito con una discussione franca, chiara e che porti ad una posizione definitiva».

«Ogni cambio di linea su questioni fondamentali come la giustizia -conclude Tenaglia- deve essere prima discusso e deciso nelle sedi proprie del partito e all'interno dei gruppi parlamentari».