26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Apertura al Presidente della Camerca: «Ci saranno sorprese»

Casini e il CLN anti-Berlusconi

Fini: «All'estero non parlo di cose italiane». Bersani: «le parole di Casini sono una conferma importante». Di Pietro: «Con Cuffaro mai»

ROMA - Pier Ferdinando Casini dice sì alla partecipazione dell'Udc ad uno «schieramento di forze repubblicane a difesa della democrazia» qualora davvero il Paese andasse ad elezioni anticipate. Che, a giudizio dell'ex Presidente della Camera, sono obbiettivo reale del Premier Silvio Berlusconi e la ragione del suo attacco alle altre istituzioni di garanzia del Paese. Ma che non è affatto scontato ci saranno, perchè «volere o minacciare elezioni anticipate non significa averle». E comunque a decidere in materia a Costituzione invariata è il Quirinale e non Palazzo Chigi, sulla base dell'esistenza o meno di una maggioranza parlamentare.

LE DUE IPOTESI - In prima battuta, cercare di impedire le elezioni anticipate chieste dal Premier per avere più poteri, facendo nascere una nuova maggioranza alle Camere. «Perchè la nascita di uno schieramento repubblicano a difesa della democrazia dovrebbe interpellare le coscienze dei parlamentari». E seppure «chi guida lo decide solo il Presidente della Repubblica, noi siamo favorevoli ad una soluzione istituzionale e convinti che un altro Governo si forma in 5 minuti». Ma senza escludere, in caso invece ad elezioni anticipate si dovesse arrivare davvero, di dare vita ad una coalizione elettorale di tutte le forze di opposizione al progetto di Berlusconi perchè «una situazione così eccezionale richiederebbe risposte inedite a quelle fino ad oggi prefigurate».

FINI NON COMMENTA - Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, non commenta le parole del leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini che lo ha chiamato in causa parlando della possibilità di un fronte compatto contro Silvio Berlusconi. A margine della conferenza straordinaria dei presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea, la terza carica dello Stato si limita a osservare: «Credo sia giusto, quando si rappresenta l'Italia all'estero o comunque in contesti internazionali, astenersi da qualsiasi commento su questioni di politica italiana».

BERSANI: CONFERMA IMPORTANTE - Le parole di Casini sulla costruzione di un fronte comune, compresa Italia dei valori, in caso di elezioni anticipate «sono una conferma importante». Lo ha detto il leader del Pd Pier Luigi Bersani a margine di una manifestazione a Fiorenzuola d'Arda.
«Ho sempre pensato che sul tema di un rafforzamento del sistema parlamentare contro la deriva populista a cui vuol portarci Berlusconi c'è la possibilità di un nuovo schieramento molto ampio che può diventare via via un'alternativa positiva di governo. Credo - ha aggiunto Bersani - che le parole di Casini abbiano un significato molto serio».

FRANCESCHINI: SI SE IL PREMIER FORZA - Se Silvio Berlusconi dovesse «forzare» e tentare la strada delle elezioni anticipate, il Pd sarebbe disponibile a dar vita ad una sorta di «Cln» insieme all'Udc e a tutte le altre forze di opposizione. Il capogruppo alla Camera del Pd Dario Franceschini conversando con i giornalisti a margine di una delle manifestazioni delle 'Mille piazze per l'alternativa', commenta così l'intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata oggi dalla Stampa: «Penso - spiega Franceschini - che con molta chiarezza si debba distinguere: un conto è una situazione normale, in cui alle elezioni si candidano alleanze coese attorno ad un programma di governo per la guida del Paese; altra cosa è trovarsi di fronte ad una emergenza democratica».

DI PIETRO: CON CUFFARO MAI - «Faremo alleanze con chi ci porta il certificato penale, delle sigle non mi fido più, mi interessa conoscere i nomi e i cognomi». Lo ha detto il leader di Idv Antonio Di Pietro, oggi a Palermo, commentando le dichiarazioni di Pierferdinando Casini, riguardo all'ipotesi di un fronte comune con il Pd e l'Idv in caso di elezioni anticipate. «Ci sono delle persone in tutti i partiti con cui non mi andrei mai ad alleare. Con Casini ci stava Tabacci, persona con cui ho dialogato spesso, con Cuffaro non dialogherò mai», ha proseguito. -

LE REAZIONI NEL PDL - Immediate le reazioni del centrodestra. Il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, parla di presa di posizione «sconcertante» e si dice convinto che «gli elettori Udc che sono dei moderati punirebbero senza appello una scelta di alleanza anche con Di Pietro e sinistra». Italo Bocchino, vicecapogruppo del Pdl alla Camera e che proviene dalle fila di An, ammette invece che «Casini pone questioni serie» ma che «non c'è all'orizzonte l'ipotesi di un governo alternativo a quello voluto dagli elettori nè avrebbe senso il ricorso al voto anticipato, essendoci una maggioranza ampia che ha un programma elettorale da rispettare». Il ministro per l'attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi, ritiene quella di Casini una «ipotesi che non ha alcuna ragion d'essere ed è priva di fondamento» e fa sapere che l'unico motivo per cui Berlusconi potrebbe valutare eventuali dimissioni anticipate sarebbe una sconfitta alle elezioni regionali. E il ministro Ignazio La Russa, che del Pdl è uno dei coordinatori nazionali, aggiunge: «Non credo che possa pensare a una riedizione di quei fallimenti disperati di chi non dice altro che no a Berlusconi. Ci ha già provato Prodi in passato con un segmento più piccolo»