29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Il Quirinale: «già detto ciò che si doveva»

Berlusconi attacca ancora mentre il Colle tace

Attesa per il discorso di Napolitano del 21 alle alte cariche dello Stato. Il protocollo prevede la presenza del Premier

ROMA - La scena vale come metafora: il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta incrocia il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alle Giornate marconiane in Campidoglio e, non appena possibile, lo affianca, lo saluta, l'accompagna all'auto intrattenendolo in una breve conversazione. Sono tempi duri per i rapporti tra due Palazzi e un «mediatore» come Letta lo sa benissimo. Lo scambio di battute, durato una manciata di minuti, avviene dopo una giornata nella quale, a causa delle affermazioni del premier, i rapporti tra Palazzo Chigi e il Quirinale hanno toccato il fondo.

E' Letta a parlare, Napolitano prevalentemente ascolta. Nella difficile giornata di giovedì, dopo le dichiarazioni «esplosive» di Berlusconi alla riunione del Ppe a Bonn, le «colombe» di Palazzo Chigi non hanno mancato di fare accreditare l'interpretazione che si trattasse dello sfogo di un premier sottoposto a pressioni di ogni genere. Discorso che, dopo i suoi affondi contro la Consulta e contro lo stesso Capo dello Stato, Berlusconi ha ripreso ieri dicendo di essere lui la vittima. E aggiungendo anche che «in Italia le preoccupazioni ci dovrebbero essere per l'uso politico della giustizia che è il contrario della democrazia e della libertà».

Sulla questione dei rapporti tra politica e giustizia Napolitano aveva pubblicamente invitato i magistrati a non travalicare le funzioni loro assegnate, rassicurando anche il premier sul fatto che nessuno può rovesciare un governo eletto con la maggioranza dei voti che ha la fiducia delle Camere. E comunque è necessario «far uscire il paese da una contrapposizione politica esasperata».

L'appuntamento del 21 - Quello che è certo è che per quanto Berlusconi possa alzare il tiro Napolitano, che non è un attore del dibattito politico - questa è la linea sempre valida del Quirinale - non si farà tirare nelle polemiche. Ed è anche certo che il discorso per gli auguri alle alte cariche, previsto per il pomeriggio del 21 dicembre, sarà l'occasione per fare il punto della situazione. Lì Napolitano parlerà. A quell'appuntamento il protocollo prevede che sia presente anche il presidente del Consiglio.