29 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Il giorno di Spatuzza nel bunker di Torino

Mafia, a Torino in aula Spatuzza, accusatore di Dell'Utri

Attesa per la testimonianza del pentito. I legali del senatore chiedono di ritirare la testimonianza: «Processo anomalo»

MILANO - Si tiene oggi a partire dalle nove a Torino l'attesa deposizione di Gaspare Spatuzza, pentito di mafia che accusa il senatore Marcello Dell'Utri e il premier Silvio Berlusconi di contiguità con Cosa Nostra. Lo scenario è quello della maxi aula uno del palazzo di giustizia del capoluogo piemontese, quella del processo Thyssen e la stessa che ospiterà tra pochi giorni il processo Eternit.

La testimonianza di Spatuzza, le cui rivelazioni sono state raccolte da tre diverse procure, entra nel processo d'appello a Dell'Utri, condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, che si sta celebrando a Palermo e che sembrava prossimo alla conclusione. La seconda sezione della corte d'Appello di Palermo presieduta da Claudio Dall'Acqua ha deciso di trasferirsi per motivi di sicurezza, ma di sentire il testimone a porte aperte.

L'aula torinese è attrezzata con impianti di registrazione e ripresa, monitor, schermi e telecamere di sicurezza. La capienza massima è di 250 posti, ma data la quantità di richieste di accredito giunte presso la procura generale molto probabilmente sarà utilizzata anche l'aula adiacente, la maxiaula 2, collegata con impianti audio e con uno schermo. Ci sono anche giornali francesi, olandesi, spagnoli. Ci saranno le telecamere della Bbc, e un inviato del Wall Street Journal, oltre a centinaia di giornalisti italiani.

Gaspare Spatuzza, per il quale la procura di Firenze ha chiesto il programma di protezione, parlerà al microfono protetto da un paravento. Il collaboratore, che è stato anche sottoposto a confronto con i suoi ex capimandamento di Brancaccio, Filippo e Giuseppe Graviano, ha riempito un migliaio di pagine di verbali, da tempo a disposizione dei magistrati di Palermo, ricostruendo la storia delle stragi di mafia del '90 e gli intrecci tra cosa nostra e la politica, sollevando pesanti accuse nei confronti del Presidente del Consiglio.