Berlusconi: Maggioranza compatta, da opposizione fango e odio
«Dialogo impossibile ma punto a elezione diretta del Premier». Intanto rinviato il vertice di maggioranza con Bossi e Fini
ROMA - La maggioranza «è compatta», non ha problemi politici al suo interno neanche sulla giustizia, ma sono le opposizioni che rendono «impossibile» il dialogo perchè sono «fabbriche di odio». Silvio Berlusconi, tra un colloquio con Bruno Vespa e le dichiarazioni in Abruzzo, descrive così il quadro politico, minimizzando il rinvio del vertice con Gianfranco Fini e Umberto Bossi che era fissato per la serata. Anzi, il premier rilancia sulla riforma della Costituzione, proponendo l'elezione diretta del primo ministro.
VERTICE CON GLI ALLEATI - A Fossa per la consegna di un villaggio per gli sfollati del terremoto che ha colpito l'Abruzzo, Berlusconi riduce ad un problema di tempi lo slittamento del vertice con gli alleati: «Avrei fatto tardi, e non abbiamo preoccupazione di tempi» per chiudere la partita delle regionali. Dunque, tutti d'accordo i leader del centrodestra, sostiene il premier, per rinviare di una settimana l'appuntamento. Di certo, assicura Berlusconi, non sono divergenze sulla giustizia ad aver fatto saltare l'incontro: «La maggioranza è compatta, sennò non sarebbe più maggioranza...», risponde il premier ai cronisti che gli chiedevano conto di quanto riportato dalla stampa. L'occasione per Berlusconi di scagliarsi nuovamente contro i giornali: «Purtroppo leggo sui quotidiani di un'Italia diversa dalla realtà. C'è l'Italia della realtà e l'Italia dei giornali». Affermazione che arriva nel giorno in cui ad alcuni cronisti della carta stampata è stato impedito di seguire il presidente del Consiglio durante la consegna delle case ai terremotati a Sant'Elia.
OPPOSIZIONI - Altre accuse Berlusconi le riserva alle opposizioni: «Fabbriche di odio e di fango», è la definizione, e «fin quando saranno in funzione il dialogo non sarà possibile». E poi «non sono così ottimista da pensare che potranno chiudersi o cambiare obiettivo». Anche per il neo segretario Pd Bersani, solo critiche: «Non è partito col piede giusto, ho letto molte sue dichiarazioni non cortesi e riguardose verso di me».
RIFORME - Insomma, le riforme della Costituzione che Berlusconi tratteggia anche oggi, sembra sia inevitabile farle da soli, a partire dalla riduzione del numero dei parlamentari che «avevamo già realizzata nella nostra precedente legislatura ed è stata la sinistra a farla abrogare con un referendum. Comunque ci riproveremo e sono sicuro che ci riusciremo». Sulla forma di governo, invece, «sarà il Parlamento nei prossimi mesi - spiega il premier - a definire quale sia il modello più adatto alla realtà italiana. Ciò che conta è che il titolare del potere esecutivo venga scelto direttamente dal popolo. E con lui la forma di governo. Di fatto, è quello che già succede nella costituzione materiale. E' ora che la Costituzione formale sia aggiornata e messa al passo con la realtà del Paese», dice.
- 10/12/2016 Berlusconi sul libro di Friedman: «Non lo leggete, è un imbroglio»
- 29/09/2016 Silvio Berlusconi: tutto ciò che la sinistra voleva essere, e tutto ciò che la destra temeva di diventare
- 01/07/2016 La longa manus di Deutsche Bank sulla caduta del governo Berlusconi
- 28/10/2014 S&P e Fitch hanno complottato contro Berlusconi