20 aprile 2025
Aggiornato 05:30
Reazioni. La scelta del prossimo «ministro degli Esteri» dell'UE

D'Alema: «Non è questione tra me e Berlusconi»

Per stampa internazionale il favorito resta David Miliband

ROMA - La scelta del prossimo «ministro degli Esteri» dell'Unione europea «non è una questione tra Berlusconi e D'Alema, perchè è una partita molto difficile e ci sono molti candidati»: lo precisa lo stesso Massimo D'Alema, candidato dai socialisti europei al ruolo di rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza comune (Pesc).

PARTITA EUROPEA - «Leggendo i giornali italiani - afferma D'Alema intrattenendosi con i cronisti all'uscita di un bar al centro di Roma - sembra che si decida tutto qui, e invece no, ci sono 27 paesi membri. Adesso vedremo, saranno giornate complicate e meno ne parliamo, meglio è. E' una corsa con molti candidati anche molto autorevoli».

APPREZZAMENTO PER IL GOVERNO - D'Alema ha peraltro ribadito il proprio apprezzamento per la disponibilità espressa dal premier Berlusconi a sostenere la sua candidatura come Mr Pesc. «E' una cosa normale», ha detto, «vorrei far presente che il presidente della Commissione europea, che era un conservatore, è stato nominato da un governo socialista e che non appena si è profilata la possibilità che il ministro degli Esteri sia socialista, il presidente della Repubblica francese, che è un conservatore, si è dichiarato disponibile a nominare un socialista francese. Non c'è nessun paese in cui esisterebbe questo problema, solo da noi. Dò però atto al governo - ha concluso l'ex premier - di essersi comportato esattamente come ci si comporta negli altri paesi europei. Questo è un fatto molto positivo».

Ma il capo della diplomazia di Londra, David Miliband, piace molto ai socialisti europei e per la stampa internazionale resta il favorito per il prestigioso incarico.