Mafia. Martelli: «A De Donno fu detto di andare da Borsellino»
Capitano De Donno sarebbe andato da collaboratrice Falcone
CALTANISETTA - «Mi fu formalmente comunicato dal direttore degli Affari penali del ministero della Giustizia, la dottoressa Viviana Ferraro, che era la principale collaboratrice di Giovanni Falcone, che era venuta a trovarla l'allora capitano Giuseppe De Donno che l'aveva informata che Massimo Ciancimino aveva una volontà di collaborare. Era una collaborazione che si sarebbe esplicitata se avesse avuto le garanzie 'politiche'.
Lei disse al capitano De Donno 'faccia una bella cosa, prima di venire da me a chiedere garanzie e coperture politiche vada a riferire queste cose al magistrato competente e cioè a Paolo Borsellino'». Lo ha detto in una intervista ad AnnoZero, Claudio Martelli, nel 1992 ministro della Giustizia, l'uomo che aveva voluto accanto a sè Giovanni Falcone. Paolo Borsellino all'epoca era procuratore aggiunto a Palermo, le indagini per la stragi di Capaci erano di competenza esclusiva della Procura di Caltanissetta.
Secondo AnnoZero questo episodio si sarebbe verificato «nel trigesimo della morte di Giovanni Falcone» e cioè fra il 23 ed il 25 giugno.
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