27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
La ricerca verrà finanziata per un importo di 1.200.000 euro

All’Università di Milano-Bicocca uno dei prestigiosi grants del Consiglio Europeo della Ricerca

Il progetto di ricerca di Chiara Turati è stato scelto tra circa quattrocento in corsa per il grants

MILANO - Si chiama Chiara Turati, è una ricercatrice del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Milano-Bicocca e ha appena ricevuto un finanziamento di 1.200.000 euro dal Consiglio Europeo della Ricerca - ERC. Unica italiana a raggiungere questo importante obiettivo tra circa quattrocento ricercatori europei che hanno presentato richiesta di finanziamento per progetti nell’ambito delle Scienze Umane. Un successo che premia sia il lavoro della ricercatrice milanese (di origini padovane) sia il Dipartimento di Psicologia nel quale opera. Il progetto, che ha ricevuto lo Starting Grant dall’ERC  per il totale della somma richiesta, si intitola Le origini e lo sviluppo del sistema di neuroni a specchio nell'uomo e durerà cinque anni. Lo starting grant è uno dei più importanti programmi a sostegno della ricerca in Europa e ha l’obiettivo di rendere indipendenti i ricercatori più promettenti, facendo sì che possano formare un gruppo di ricerca di rilevanza internazionale.

Il Progetto, finanziato per l'importo di 1.208.400 euro (il totale della somma richiesta), partirà nel mese di ottobre e terminerà nel 2014.

Lo  starting grant  non è una semplice borsa di studio, ma un finanziamento che permetterà a Chiara Turati di sviluppare la ricerca in autonomia, creando, tra le altre cose, cinque nuovi posti di lavoro, seppur legati alla durata quinquennale del progetto, per altrettanti giovani ricercatori.

Inoltre, con la somma messa a disposizione dal Consiglio Europeo della Ricerca, verranno acquistate tre grandi attrezzature: uno strumento per la registrazione automatica dei movimenti oculari (eye-tracker), uno strumento per la registrazione dei potenziali cerebrali evento-correlati (event related potentials) e uno strumento per la registrazione dei potenziali motori (elettromiografo). Infine, il finanziamento consentirà la predisposizione di due nuovi laboratori, uno per lo studio dello sviluppo delle abilità percettive e cognitive nella prima infanzia e uno per lo studio delle stesse abilità nei primi giorni di vita.

Si tratta quindi di una buona notizia per la ricerca italiana, soprattutto perché, molto spesso, i vincitori dello starting grant  portano all’estero il finanziamento conducendo lo studio presso Università e centri di ricerca stranieri. Chiara Turati, invece, ha deciso di svolgere il suo progetto presso l’università di Milano-Bicocca, dove ha trovato un ambiente adeguato e stimolante.

«È sicuramente un segnale che nelle Università italiane crescano ricercatori che hanno tutti gli strumenti per potersi confrontare a livello internazionale con idee e progetti eccellenti. – dice Chiara Turati – Il progetto finanziato consentirà di capire quali siano le origini del sistema di neuroni a specchio nell’uomo. Sarà quindi possibile  comprendere, alla nascita e nei primi mesi di vita, i meccanismi alla base del riconoscimento delle intenzioni e delle emozioni altrui, che rendono possibili l’apprendimento imitativo e la comprensione immediata dell’altro».

Di cosa si occupa Chiara Turati

Chiara Turati, laureata in psicologia dello Sviluppo e dell’educazione presso l’Università di Padova, da poco più di un anno svolge attività di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove ha proseguito i suoi studi sullo sviluppo percettivo e cognitivo nei bambini di pochi mesi di vita.

Cos’è lo Starting Independent Research Grant

Il Consiglio Europeo delle Ricerche (ERC), attraverso il programma Starting Independent Research Grant, garantisce un supporto ai giovani ricercatori nella fase di creazione o consolidamento di un team di ricerca o di un progetto di ricerca indipendente in Europa.

Particolare attenzione è data alla «ricerca di frontiera». Vengono infatti incoraggiati progetti di ricerca di impostazione interdisciplinare che superano le tradizionali barriere tra settori.

L'Erc premia soprattutto l'eccellenza, valutando i  curriculum e le idee dei giovani ricercatori. La percentuale di successo è molto bassa, non più del 3% delle proposte ricevono il finanziamento.