2 maggio 2024
Aggiornato 21:30
Giovedì 3 aprirà le danze il test per eccellenza, quello di Medicina

Università: al via test numero chiuso, il 90% verrà respinto

Aumenta numero candidati: da giovedì in 200.000 per 20.000 posti

ROMA - Torna l'esercito dei 200.000 candidati agli ambitissimi sei corsi universitari italiani rigorosamente a numero chiuso: a partire dalla prossima settimana si misureranno attraverso una durissima selezione, una prova scritta a quiz, che per il 90% di loro tradurrà in un fallimento senza prove di appello. Giovedì 3 aprirà le danze il test per eccellenza, quello di Medicina, per la quale sono disponibili appena 8.518 a fronte di circa 80.000 candidati.

Il giorno dopo, il 4 settembre, si svolgerà la prova di Odontoiatria, il 7 di Veterinaria e l'8 si daranno appuntamento tutti i candidati ad Architettura. Ma non è finita: il 9 settembre sarà la volta delle professioni sanitarie (fisioterapia, radiologia, ecc.) e chiuderà, il 10, la selezione riservata agli aspiranti a Scienze della formazione primaria.

E poi ci sono le università private: quelle che permettono la seconda chance. Già perché nelle statali la prova si svolge in contemporanea in tutte le facoltà italiane ed al massimo il candidato può scegliere una sede dove si presume che si presentino pochi aspiranti. Mentre le private possono scegliere giorni diversi.

Come alla Cattolica di Roma, dove le iscrizioni si sono chiuse ieri: la prova per medicina si svolgerà mercoledì, il giorno prima di quella nazionale. Dopo l'escalation dello scorso anno, quando si superarono 3.600 domande, quest'anno si dovrebbe sfiorare, se non superare, quota 4.000. Mentre i posti continuano ad essere poco più di 200. Il rapporto vincitori-respinti sfiora così l'uno a 20.

Il record negativo rimane comunque quello della 'Normale' di Pisa, dove concorreranno in 347 per appena 7 disponibili: qui il rapporto idonei-non idonei sfiora uno contro 50. Fin qui i numeri, che comunque anche se scoraggianti devono per forza di cose essere accettati. Le cose si complicano però quando si cerca di capire come si svolgeranno le prove selettiva. Diciamo subito che la formula è sempre la stessa e si basa sulla somministrazione di 80 domande a risposta multipla.

Quesiti che un buona fetta degli studenti da almeno un mese sta cercando di anticipare e prefigurarsi frequentando un corso di preparazione ad hoc (che tra l'altro possono arrivare a costare anche 3.000 euro).

A preparare le domande non saranno però gli atenei, ma direttamente il Miur. Ed è questa una scelta che fa sorgere non poche polemiche. Primo perché i test preparati da viale Trastevere per i potenziali futuri medici o architetti o radiologi contengono diversi quesiti che non hanno nulla a che vedere, nemmeno in senso lato o cercando la più esasperata trasversalità, con gli studi da affrontare: del resto un ottimo futuro medico può anche non sapere se l'ossimoro è una pietra vulcanica o nomi esatti dei mariti di Marilyn Monroe.

E a poco serve ribadire che questo è l'unico modo, o il meno peggiore, per 'scremare' gli studenti più indicati e talentuosi. D'altra parte, continuano a spiegare rettori e responsabili della selezioni, per allestire una selezione che preveda dei colloqui selettivi servirebbero molti più docenti e soprattutto molti più soldi di quelli a disposizione.