28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Università

Matematica torna a piacere? Studenti hanno aperto occhi

Per professore Morandin finita fuga verso altre facoltà scientifiche

ROMA - L'alto numero di iscrizioni alle facoltà di matematica, oltre il 70% dal 2004 ad oggi, riportato oggi dal Corriere della sera, sarebbe dovuto ad una maggiore consapevolezza degli studenti italiani nel perseguire studi più vicini ai loro interessi piuttosto che lasciarsi guidare dai luoghi comuni: è quanto ha dichiarato ad Apcom Francesco Morandin, docente di Calcolo delle probabilità e statistica all'università di Parma e tra i responsabili nazionali delle Olimpiadi italiane della matematica.

«L'esperienza delle Olimpiadi - ha detto Morandin - mi ha permesso di capire che molti studenti delle superiori non si iscrivevano a matematica solo perché erroneamente convinti che facendo ingegneria avrebbero potuto trovare più facilmente lavoro. Quel che è accaduto negli ultimi anni è che questa grande `fuga' verso facoltà scientifiche alternative si è interrotta perché è tornato l'entusiasmo per la matematica pura».

Evidentemente libri i divulgazione, film (come 'A beautiful mind', sulla vita del premio Nobel John Nashe) e manifestazioni a favore della materia devono aver cominciato a dare i primi frutti.

«Si tratta di dinamiche difficili da giudicare, se non altro - sottolinea il professor Morandin - perchè producono i loro effetti a distanza di tempo. Devo dire che anche noi con le Olimpiadi italiane abbiamo fatto la nostra parte: oltre alle competizioni individuali tra le eccellenze, sono state molto importanti le gare a squadre, che cercano di portare in competizione gruppi di sette studenti più le riserve e i docenti. Solo lo scorso anno abbiamo fatto incontrare e avvicinare ulteriormente alla matematica più di 500 istituti che corrispondono ad numero vicino alle 5.000 persone».

E poi ci sono gli incentivi: «Sì è vero, come l'esonero delle tasse; ma quelli - frena Morandin - sono attivi da tanti anni. Piuttosto direi che anche in Italia si stanno allargando le università a numero chiuso dove possono accedere esclusivamente i più bravi: fino a qualche tempo fa c'era solo làNormale' di Pisa ad organizzare corsi di questo genere, ora l'esperienza si sta allargando a diversi atenei come Padova ed altri ancora».

Certo, resta il problema degli sbocchi. Ma per l'esperto in materia questo è un altro `mito' da sfatare: «Da sempre si tende ad accostare il laureato in matematica all'insegnamento o all'ufficio, quindi `da grande' dovrebbe fare l'impiegato oppure il tecnico informatico. Questo ragionamento - sostiene Morandin - lo accosterei però ad un cane che si morde la coda: perché significa limitare il campo di azione di un matematico che ha invece delle competenze scientifiche davvero ad ampio raggio».

Quale messaggio inviare allora ad un giovane che ancora teme di iscriversi a matematica perchè può essere un percorso irto di ostacoli e senza prospettive di lavoro? «Basterebbe dire a questi giovani - risponde il professore - che le grandi aziende, comprese le multinazionali, come anche la nostra Finmeccanica, non assumono solo ingegneri. Ma hanno nei loro quadri molti fisici e matematici: giovani laureati molto utili alla causa aziendale perchè conoscono bene la logica scientifica».

Il problema, ancora una volta, è quindi nello scarso orientamento scolastico: «Lo dimostra il fatto che - sostiene Morandin - per cambiare il corso delle cose è bastato risollevare l'immagine della materia ed organizzare manifestazioni come la nostra. Anche perché - conclude - non bisogna dimenticare che si tratta sempre di ragazzini di 18 anni le cui scelte non sono sempre profondamente motivate».