Franceschini: «Ci sono ingredienti per una fine anticipata»
«In autunno massimo impatto crisi, premier indebolito»
ROMA - «Del dopo-Berlusconi dobbiamo cominciare a occuparci. Nessun uomo di buonsenso può pensare che si ricandidi a fine legisla¡tura; è una scadenza inevitabile. Ma ci sono tutti gli ingredienti per una fine traumatica anticipata».
Lo afferma il segretario del Pd, Dario Franceschini, in una intervista al Corriere della Sera.
«L`autunno - prosegue - sarà il momento di massimo impatto della crisi: piccole e medie imprese che non riaprono perché hanno finito credito e liquidità, lavoratori dipendenti o autonomi con redditi ormai totalmente insufficienti, decine di migliaia di lavoratori dipendenti o autonomi che perdono il lavoro e si trovano a zero euro senza ammortizzatori. Una situazione che si prospetta esplosiva dal punto di vista sociale, con deficit, spesa pubblica, debito pubblico in aumento...».
Secondo Franceschini il suo «non è pessimismo, è realismo. Inutile pensare di risolvere il problema nascondendolo. A fronte di una crisi gravissima, c`è un presidente del Consiglio profondamente indebolito sia rispetto alla sua credibilità nel Paese, sia rispetto alla sua forza nella coalizione. Quando cominciano i processi di indebolimento, non si fermano più».
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