2 maggio 2024
Aggiornato 04:30
Medio Oriente

Fini: «Pace si conquista solo con sicurezza Israele»

Cena in onore di Netanyahu alla Camera

ROMA - "La pace in Medio Oriente si conquista unicamente se si garantisce la sicurezza dello Stato d'Israele". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso di una cena a Montecitorio con il premier dello stato ebraico, Benjamin Netanyahu.

"Oggi più che mai - ha aggiunto la terza carica dello Stato - la questione della sicurezza di Israele non riguarda solo quel paese ma tutto l'Occidente e noi italiani: è minacciata da nemici tradizionali che assumono forme sempre più pericolose, è minacciata dal regime teocratico dell'Iran che oggi mostra il suo volto anche attraverso la brutale repressione che colpisce il suo popolo e, alla luce di questo, tutti dobbiamo preoccuparci di cosa potrebbe accadere se dovesse dotarsi di un'arma nucleare". E ancora la sicurezza di Israele è minacciata "dall'azione terroristica di Hamas, finanziata da Teheran, ed Hezbollah. In quest'ultimo caso dobbiamo pretendere dal governo libanese che ottenga il disarmo delle milizie".

Insomma, secondo Fini, "se la sicurezza di Israele è minacciata Israele ha il diritto di difendersi. Compito dell'Italia e dell'Europa è esprimere approvazione per il coraggio con cui il primo ministro ha tenuto il suo discorso all'Università di Tel Aviv, un discorso non facile: dire che l'obiettivo è due stati vuol dire ribadire che i palestinesi hanno diritto a uno Stato e che la pace si garantisce solo nel reciproco riconoscimento e nella reciproca volontà di pace".

"Personalmente - ha osservato Fini - ritengo che queste non siano precondizioni ma oneste fotografie della realtà: Israele ha una precisa natura e riconoscere il diritto di Israele ad esistere significa riconoscere quella identità, l'identità di nazione del popolo ebraico. Israele non può essere pensato in modo diverso".

Quindi Fini si è detto d'accordo con la nascita di uno stato palestinese demilitarizzato: "Lo stato palestinese ha il diritto di nascere ma ha il dovere di coesistere pacificamente coi vicini. Chiedere che non sia nelle condizioni di offendere significa garantire la pace".

Il presidente della Camera ha anche ricordato "il tradizionale sentimento di amicizia che da sempre lega il nostro Parlamento a Israele, una amicizia certamente ricambiata tanto che Roma è la prima capitale europea che Netanyahu visita da quando è di nuovo al governo". Fini ha ritenuto "doveroso ricordare che Israele rappresenta l'unica democrazia in Medio Oriente e che Netanyahu è un primo ministro voluto dal popolo dopo un'aspra campagna elettorale. Ha avuto un preciso mandato dagli israeliani, quello di garantire la sicurezza del suo paese. Questo è il tema, è la condizione indispensabile".

Alla cena in onore di Netanyahu erano presenti i capigruppo di Camera e Senato, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, Riccardo Di Segni, capo rabbino della Comunità ebraica di Roma. Presenti il direttore del Tg5 Clemente Mimun, quello del Messaggero Roberto Napoletano, Carlo Rossella, il direttore del Foglio Giuliano Ferrara, l'ex presidente del Consiglio Lamberto Dini.