10 dicembre 2024
Aggiornato 06:00
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D'Alema: «Pronti a altre scosse», PDL: «conferma complotto»

Esponente Pd: «Premier dimezzato». Cota: «Governo forte con Lega»

ROMA - L'opposizione dovrà farsi trovare pronta perché è possibile che ci siano altre 'scosse' nella maggioranza di governo. Una frase pronunciata da Massimo D'Alema all'indomani delle accuse lanciate dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, della esistenza di un progetto eversivo per sostituirlo hanno alimentato una nuova polemica tra maggioranza e opposizione. Per il Pdl infatti le parole dell'ex premier confermano l'esistenza di un complotto ai danni del Cavaliere.

In serata però il presidente della fondazione Italianieuropei colpito dal clamore suscitato dalle sue affermazioni ha precisato che le «scosse», e «l'instabilità che scuote l'equilibrio di governo» è prodotta dallo stesso Berlusconi che «con la denuncia di presunti complotti rivela la fragilità e l'insicurezza di chi oggi guida il paese».

«La vicenda italiana potrà conoscere delle scosse, non c'è dubbio, anche perché Berlusconi non accetta volentieri il suo declino politico e umano, è animato dal mito dell'eterna giovinezza e i miti sono sempre pericolosi», ha detto D'Alema ospite di In mezz'ora. «Le scosse possono essere momenti di conflitto, di difficoltà, imprevedibili - ha spiegato -, il che richiede un'opposizione in grado di assumersi le proprie responsabilità con forza e autorevolezza, di essere nella pienezza delle sue funzioni». L'ex premier ha insistito poi sulla debolezza della leadership di Berlusconi che ha perso credibilità sulla scena internazionale e che ha problemi anche interni di conflitti nella sua maggioranza. «Il capo del nostro governo è un leader dimezzato - ha detto -. Non bisogna scambiare l'arroganza con la forza politica, questa situazione di debolezza suscita in lui la reazione tipica di chi non ha la forza umana di affrontare problemi e attribuisce tutto questo ad un complotto».

Parole che hanno scatenato le reazioni di tutti i dirigenti del Pdl, come Paolo Bonaiuti che teme D'Alema abbia avuto «un colpo di caldo». Mentre per il ministro Altero Matteoli «le affermazioni di D'Alema, per nulla sorprendenti, avallano indirettamente la denuncia di Berlusconi sul tentativo eversivo messo in atto dalla sinistra». Gasparri punta invece sui fallimenti personali: «D'Alema è un perdente nato. Gioca al complotto fin da quando giovinetto in divisa da giovane comunista rendeva omaggio a Togliatti. Ha fallito da capo partito ed è stato cacciato a furor di popolo da Palazzo Chigi con una sconfitta elettorale nel duemila». Si schiera in difesa del premier anche la Lega che oggi ha festeggiato a Pontida il successo delle ultime elezioni: «Finché c'è la Lega la democrazia non corre rischi», ha detto Umberto Bossi, mentre su D'Alema è intervenuto Roberto Cota: «D'alema se ne faccia una ragione. Questo Governo è sempre più forte e stabile proprio perché c'è la Lega con la sua forza, i suoi voti e la sua capacità». Chiosa Pierluigi Bersani: «Le reazioni nervose della destra testimoniano che il problema c`è».