Terremoto, Codacons: gli enti locali non devono costituirsi parte civile
«Sono responsabili dei mancati controlli sulle costruzioni. Il Codacons a disposizione dei cittadini che vogliono costituirsi parte civile»
ROMA - «Comincia la carica dei coccodrilli che dopo il terremoto si pentono e piangono, quando in realtà hanno anche loro contribuito alla situazione di sfacelo che ha colpito l’Abruzzo» – così Carlo Rienzi, Presidente Codacons, commenta l’intenzione di alcuni enti locali di costituirsi parte civile nell’inchiesta aperta dalla magistratura a seguito del sisma.
«Comuni, Province e Regioni, così come lo Stato, non possono e non devono costituirsi parte civile, perché in un eventuale processo non dovrebbe essere questo il loro ruolo – prosegue Rienzi – Gli enti locali, infatti, potrebbero risultare corresponsabili, ciascuno per le proprie competenze, dei crolli che hanno coinvolto migliaia di abitazioni, perché non hanno effettuato adeguati controlli e verifiche prima, durante e dopo la costruzione delle abitazioni e delle varie strutture. Se è vero che le case non sono state costruite a norma di legge, o che per la loro realizzazione sono stati utilizzati materiali scadenti, è altrettanto vero che chi doveva vigilare non l’ha fatto, o l’ha fatto male. Per questo – conclude Carlo Rienzi – riteniamo che la magistratura debba accertare le responsabilità non solo di chi ha speculato e costruito male, ma anche dei controllori che non hanno controllato».
I cittadini che vogliono costituirsi parte civile nell’inchiesta aperta a seguito del terremoto – informa il Codacons – possono farlo attraverso l’associazione, inviando una mail all’indirizzo codacons.info@tiscali.it
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