28 marzo 2024
Aggiornato 09:30

Sisma Abruzzo, Schifani all'Aquila: politica unita farà presto

Tra le macerie e le tendopoli. L'appello: No turismo del dolore

L'AQUILA - E' stata la giornata di Renato Schifani tra gli sfollati e la popolazione colpita dal terremoto che ha piegato l'Abruzzo. Il presidente del Senato è giunto all'Aquila ieri mattina, intorno alle 11 per un primo incontro privato con l'arcivescovo della città, monsignor Giuseppe Molinari. Ma è stato l«abbraccio' con gli sfollati della tendopoli e la visita al centro storico dell'Aquila, interamente devastato, il momento più emozionante della giornata. Un messaggio di speranza a un popolo colpito dalla tragedia, e l'assicurazione che «lo Stato c'è e farà tutto il possibile».

«Stiamo registrando mai come in questi giorni un momento di grandissima solidarietà nazionale - ha detto Schifani arrivando alla tendopoli di piazza d'Armi - tutte le istituzioni e tutte le forze politiche stanno dando grande prova di maturità e di coesione sociale, alla quale si è sempre appellato il capo dello Stato». «Sono certo - ha detto - che il popolo abruzzese, i parenti delle vittime, sentiranno forte l'unità di questo nostro grande Paese. Noi nel nostro piccolo cercheremo di trasmettere oggi questi sentimenti e questi valori».

Incontrando una giovane volontaria della Croce Rossa italiana, la seconda carica dello Stato rassicura tutto il popolo abruzzese. «Devono farcela - ha detto - ce la possono fare e ce la faranno anche perché se ogni italiano nel proprio piccolo farà quello che potrà fare, faremo tutti una grande cosa». «Il Paese sta soffrendo assieme a tutta questa gente - ha aggiunto Schifani - è un lutto nazionale e le vittime sono vittime di tutto il Paese, non soltanto dell'Abruzzo».

Il presidente del Senato ha poi visitato il centro storico dell'Aquila, tra le macerie, soffermandosi a lungo davanti ai palazzi crollati in seguito al sisma, in particolare alla casa dello studente. «Il popolo abruzzese sta dimostrando una forza e una serenità nel dolore inimitabili - ha detto Schifani salutando gli uomini dei Vigili del fuoco - sinonimo della capacità di riscatto». «Si sta facendo il massimo - ha aggiunto - qui non c'entra la politica, io rappresento il Parlamento e lo Stato. Siamo qui, lo Stato c'è». Poi l'appello a fermare il turismo del dolore. «Va scongiurata ogni forma di turismo. Questo è un luogo di dolore e di pericolo, ora occorre lavorare fra le macerie».

Prima di ripartire per Roma, Schifani ha voluto fare visita a Onna, il piccolo paese vicino all'Aquila interamente raso al suolo e diventato 'simbolo' di questa tragedia. «Non sarete baraccati a vita», ha detto il presidente stringendo la mano al padre di un ragazzo di 20 anni rimasto sotto le macerie. «Non ci saranno nè containers nè tende - ha proseguito - altrimenti li avremmo già portati. Stiamo studiando una serie di procedure per velocizzare i tempi, mantenendo la sicurezza. Semplificazione sì, ma anche rigore - ha aggiunto il presidente del Senato - sarà tutto ricostruito. La nuova Onna sarà ricostruita a breve».