2 maggio 2024
Aggiornato 08:00

Mafia: confiscati beni per 11 mln riconducibili a Matteo Bologna

Beni provento del traffico di droga tra Olanda, Germania e Sicilia

PALERMO - Il 5 febbraio scorso, su proposta del Questore di Palermo, il Tribunale di Palermo sezione misure di prevenzione, ha disposto la confisca dei beni riconducibili a Matteo Bologna, ritenuti il frutto della sua attività delittuosa. La confisca è scaturita da una attività di indagine condotta dall'ufficio misure di prevenzione patrimoniali della Questura di Palermo, svolta nei confronti di soggetti facenti parte di un'associazione criminosa dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti tra l'Olanda, il Belgio, la Germania e la Sicilia, e sgominata dalla sezione narcotici della squadra mobile di Palermo.

I beni che sono stati sottoposti a confisca consistono in appartamento a Trappeto, terreni, due dei quali con villette, a Partinico, veicoli, e due imprese a Trappeto. La prima delle due è la società Lux srl, azienda sorta dalle ceneri della consorella It.Al.Lux srl, operante nel settore della meccanica ed in particolare nella trasformazione, in prodotto finito, di faretti d'illuminazione; la seconda è la ditta individuale intestata a Francesca Bologna, operativamente collegata all'attività della società «Lux srl», in quanto, si occupa del perfezionamento, stoccaggio ed imballaggio del prodotto finito della Lux.

La Lux srl, sebbene intestata a soggetti terzi, è risultata riconducibile ai Bologna i quali, disponendone in toto, hanno utilizzato l'impresa anche per la realizzazione del traffico internazionale e dello spaccio di stupefacenti, questi ultimi trasportati con mezzi aziendali. L'aspetto patrimoniale della vicenda criminosa è stato analizzato dall'ufficio misure patrimoniali a conclusione di un'attività investigativa effettuata dalla squadra mobile di Palermo e dalla polizia tedesca, culminata nell'operazione convenzionalmente denominata «Gatto Nero», nel corso della quale sono stati individuati numerosi soggetti dediti al traffico degli stupefacenti.

Le indagini hanno permesso di accertare che il traffico di sostanze stupefacenti era gestito da Matteo Giovanni Bologna, nato a Trappeto il 24.06.1960, che si è servito per la sua realizzazione di una stabile struttura logistica-organizzativa costituita da imprese produttive a lui riconducibili, e con il coinvolgimento dei dipendenti più fidati e l'utilizzo di veicoli aziendali. La sostanza stupefacente, infatti, acquistata all'estero giungeva in Italia trasportata sui veicoli della Lux srl di Partinico, condotti da alcuni dipendenti della società. Persona di fiducia di Matteo Giovanni Bologna era la figlia Francesca, nata a Solingen in Germania nel 1980 che ha rappresentato lo stabile punto di riferimento sul territorio Partenicense, eseguendo le direttive ricevute dal padre, particolarmente attivo sul fronte tedesco. Francesca ha gestito gli introiti prodotti dall'illecita attività, rigenerandoli attraverso il reimpiego nella IT.AL.LUX srl, società che aveva sede a Partinico e riconducibile ai Bologna; il denaro veniva poi trasferito in Germania per essere consegnato al capo Matteo Giovanni e da questo reinvestito nel traffico illecito degli stupefacenti.