Aids, Bagnasco: Da Europa irrisione e volgarità contro il Papa
«Ricadono su chi li pratica. Polemica non aveva ragione d'essere»
ROMA - Proteste dai governi di Francia e Germania, critiche dall'Unione europea, sit-in a Notre-Dame, a Parigi, con distribuzione di condom. Al cardinale Angelo Bagnasco le rimostranze europee per le affermazione del Papa sull'aids, l'Africa e i preservativi non sono piaciute.
Il viaggio di Benedetto XVI in Camerun e in Angola «fin dall'inizio è stato sovrastato nell'attenzione degli occidentali da una polemica - sui preservativi - che francamente non aveva ragione d'essere», ha detto il presidente della Cei aprendo i lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani (23-26 marzo).
«Non a caso - ha proseguito il porporato - sui media africani non si è riscontrato alcun autonomo interesse, se non fosse stato per l'insistenza pregiudiziale delle agenzie internazionali, e per le dichiarazioni di alcuni esponenti politici europei o di organismi sovranazionali, cioè di quella classe che per ruolo e responsabilità non dovrebbe essere superficiale nelle analisi né precipitosa nei giudizi. Si è avuta come la sensazione che si intendesse non lasciarsi disturbare dalle problematiche concrete che un simile viaggio avrebbe suscitato, specie in una fase di acutissima crisi economica che richiede ai rappresentanti delle istituzioni più influenti una mentalità aperta e una visione inclusiva».
«Non ci sfugge tuttavia che nella circostanza non ci si è limitati ad un libero dissenso - per Bagnasco - ma si è arrivati ad un ostracismo che esula dagli stessi canoni laici. L'irrisione e la volgarità tuttavia non potranno far mai parte del linguaggio civile, e fatalmente ricadono su chi li pratica». Bagnasco ha poi spiegato la posizione del Papa e della Chiesa per contrastare la pandemia dell'aids: «C'è da promuovere - ha detto - un'opera di educazione ad ampio raggio, che va inquadrata nella mentalità degli africani e si concretizza in particolare nella promozione effettiva della donna; soprattutto bisogna alimentare le esperienze di cura e di assistenza, finanziando la distribuzione di medicinali accessibili a tutti». La «conferma più significativa circa la pertinenza delle parole del Papa», ha affermato, «è venuta da quanti - professionisti, politici e volontari - operano nel campo della salute e dell'istruzione».
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