29 marzo 2024
Aggiornato 06:30

Italia-Albania: incontro ministri della giustizia Alfano e Alibeaj

Durante l'incontro si è parlato proficuamente della possibilità di trasferire i detenuti albanesi nelle carceri italiane affinché scontino la loro pena nel paese di origine

Questo pomeriggio, presso i locali del Dicastero di via Arenula, si è svolto l'incontro tra il ministro della Giustizia Angelino Alfano e il suo omologo albanese Enkelejd Alibeaj. Durante l'incontro, in un'ottica di collaborazione, si è parlato proficuamente della possibilità di trasferire i detenuti albanesi nelle carceri italiane affinché scontino la loro pena nel paese di origine. Il ministro Alfano, in merito, ha ricordato l'impegno assunto da tempo dal ministero della Giustizia albanese di collaborare per agevolare queste traduzioni.

A tal proposito, il ministro della Giustizia albanese Enkelejd Alibeaj ha dichiarato l'immediata disponibilità a ricevere, già dai prossimi mesi, almeno i primi 50 detenuti che scontano la pena in Italia.

Il ministro Alfano, inoltre, ha proposto l'avvio immediato di un gruppo di lavoro misto tra i tecnici dei rispettivi ministeri, finalizzato all'attuazione delle prime traduzioni, alla condivisione delle più importanti riforme e al potenziamento della lotta alla criminalità organizzata perché sia chiaro che non esistono zone franche, tra Italia e Albania, in cui delinquere.

Nel sottolineare l'importanza di un destino comune che avvicina Italia e Albania in una dimensione europea, il ministro della Giustizia Angelino Alfano si farà portatore, in occasione del prossimo G8, di eventuali proposte e problematiche che il ministro della Giustizia albanese intenderà sottoporgli.

C'è grande interesse da parte dell'Italia a intensificare le relazioni bilaterali in materia di giustizia, a rafforzare le dinamiche di collaborazione rispetto alle procedure di estradizione e di assistenza nei processi penali nell'ambito di una cooperazione internazionale e ad attuare pienamente l'accordo per il contrasto alla criminalità, con il riconoscimento reciproco delle decisioni penali.