23 agosto 2025
Aggiornato 10:30
Il killer delle palme

Sos a governo e UE per la prevenzione contro punteruolo rosso

Gli esperti a convegno a Genova: «Una catastrofe per il paesaggio del Mediterraneo»

GENOVA - Solo un costante monitoraggio può salvare decine di migliaia di piante abbattute. Le trappole inutili al Palazzo della Banca d'Italia , in via Nazionale, a Roma.
Per gli addetti ai lavori, esperti, tecnici, studiosi non ci sono dubbi: il Punteruolo Rosso, nome scientifico Rhynchophorus ferrugineus, l'insetto-killer delle palme che minaccia molte specie della pianta in tutto il bacino del Mediterraneo è una autentica catastrofe ambientale e del paesaggio.

L'allarme è stato lanciato venerdì 27 febbraio a Genova, nel corso di un convegno promosso dalla Regione Liguria all'hotel Savoia , una iniziativa dell' assessore all'Agricoltura Giancarlo Cassini per fare il punto sul fenomeno e avanzare una proposta di nuovi interventi sulla prevenzione al governo.
Il Punteruolo rosso è un insetto le cui larve si annidano all'interno delle piante di palma «divorandole» e portandole a morte sicura nel giro di pochi mesi. Finora, la misura prevista dall' Ue e adottata da tutti i Paesi è il taglio delle palme infestate - decine di migliaia negli ultimi due anni, oltre 12 mila solo in Sicilia. Ma l'abbattimento delle palme colpite a morte, norma confermata anche dal rappresentante del Ministero delle Politiche Agricole Maurizio Desantis, per autorevoli diversi studiosi è un rimedio peggiore della malattia. Ne è convinto Michel Ferry, responsabile della stazione di ricerca di Elce, in Spagna, intervenuto a Genova.

«Solo un costante monitoraggio e una prevenzione può salvarci da una infestazione in costante crescita, quando si abbatte una pianta infestata ormai è troppo tardi, significa che anche tutte le altre attorno, dopo pochi mesi, dovranno subire lo stesso trattamento, perché irrimediabilmente malate», ha spiegato Michel Ferry. «Senza considerare i rischi di diffusione del punteruolo rosso durante il trasporto delle palme tagliate». Giudizio condiviso dalla Regione Liguria.
Sulla diffusione del coleottero,originario dell'India che in un secolo ha percorso 10 mila chilometri raggiungendo l'Europa e nel 2008 anche le Antille, si è soffermato Santi Longo, ordinario di Entomologia Agraria all'Università di Catania.

Il docente catanese ha sottolineato l'importanza delle ispezioni e dei controlli alle palme da parte del pubblico dei privati.
«Azioni che purtroppo hanno costi molto alti e non sempre possibili. Ma anche quelle a costi limitati, spesso sono portate avanti in modo errato. Un esempio? Le trappole appese alle palme del palazzo della Banca d'Italia, in via Nazionale, a Roma sono inutili. Il punteruolo rosso, infatti, non ha la capacità, volando, di «atterrare» sulla trappola a mezz'aria. Risale invece la pianta dalla base e raggiunge le foglie, ignorando il marchingegno che, se mai, andrebbe sistemato a terra, nell'area della palma, ma non su di essa«», ha spiegato il docente siciliano.

Due le zone sicuramente «infestate» in Liguria, a Bordighera e ad Alassio, ma il rischio di diffusione è reale.
Lo stesso Santi Longo, vedendo una immagine del lungomare di Ceriale, in provincia di Savona, ripresa dalla web cam, messa in onda stamani da «Buongiorno Regione», sul TG3 Liguria, ha scorto una palma a suo giudizio infestata.
Gli adulti di questo coleottero di origina asiatica sono molto abili a volare, di giorno e di notte e sono in grado di raggiungere nuove palme nel raggio di un chilometro. Una femmina può deporre fino a 200 uova per volta.
Tra i pericoli creati dal punteruolo rosso anche la caduta improvvisa di palme, minate dall'insetto all'insaputa delle autorità.