Malattie rare: Assobiotec chiede politiche concrete
Per promuovere l’innovazione al servizio della salute
ROMA - «E’ prioritario affermare il valore della ricerca biotecnologica sulle malattie rare, un ambito nel quale l’industria svolge un ruolo rilevante, come dimostrano gli 8 progetti biotech in sviluppo clinico – dati 2007 - che hanno ottenuto la designazione di medicinale orfano, sul totale degli 84 progetti in sperimentazione» ha commentato Marina Del Bue, componente del Comitato di Presidenza di Assobiotec – l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, che fa parte di Federchimica – in occasione della Seconda Giornata Europea delle Malattie rare «MALATTIE RARE E DISABILITA’. Siamo Rari ... Ma tanti», in corso a Roma a Palazzo Marini - Camera dei Deputati.
«La ricerca biotecnologica contribuisce in maniera significativa all’identificazione di farmaci utilizzati nella cura di malattie rare: grazie alla tecnologia del DNA ricombinante, infatti, molte di esse – l’80% delle quali ha un’origine genetica - hanno oggi una prognosi completamente diversa» aggiunge Marina Del Bue.
«Qualche passo in avanti è stato fatto – prosegue – con alcuni incentivi all’innovazione che hanno determinato la crescita degli investimenti in ricerca biotech: ma non basta. Vanno ora risolti – continua Marina De Bue - alcuni nodi chiave che bloccano lo sviluppo di farmaci e terapie in questo campo. Occorre premiare le imprese che investono nella cura delle malattie rare, attraverso prezzi remunerativi che assicurino il ritorno sugli ingenti investimenti in R&D, politiche di defiscalizzazione, e, soprattutto, fare in modo che l’Italia si allinei ai tempi e alle procedure che negli altri Paesi europei garantiscono ai cittadini affetti da malattie rare di accedere tempestivamente alle terapie innovative».