8 maggio 2024
Aggiornato 15:30
Domani Bonanni chiude incontra stampa

Federalismo, Cisl: Serve unione Comuni per gestione servizi

Necessario patto tra Regione, banche, enti locali e parti sociali

PALERMO - La Regione e gli enti locali siciliani, «provvedano a riorganizzarsi». A imporre «nuove regole di funzionamento della macchina amministrativa», è il riassetto federale dello stato, di cui il Parlamento discute. Così, primo passo, secondo la Cisl, dovranno essere le «unioni di comuni per la gestione integrata dei servizi». La proposta l'ha lanciata Mimmo Milazzo, segretario della Cisl di Palermo, dando il via stamani, con un dibattito su «Federalismo fiscale, etica e responsabilità«, al congresso provinciale che si chiuderà domani, presenti il leader nazionale Raffaele Bonanni e il segretario della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava.

Per Milazzo, «dall'anagrafe ai servizi sociali alla polizia municipale agli uffici tecnici«, dovrebbero essere organizzati e gestiti congiuntamente, dai piccoli comuni. Per questo, «a marzo - ha annunciato - daremo inizio a una serie d'incontri con gli enti locali nel segno della qualità delle prestazioni pubbliche». «Al governo regionale - ha detto Bernava - chiedi amo di promuovere un patto per la crescita tra istituzioni, banche e parti sociali, che si riverberi già ora nella manovra di bilancio, all'Ars». Il federalismo fiscale varato a gennaio dal Senato e prossimo a essere discusso a Montecitorio, porterà con sé, infatti, «l'archiviazione delle vecchie logiche basate sullo scambio tra trasferimenti di risorse e consenso politico».

Serve un nuovo sistema di relazioni pubblico-privato già, ad esempio, nella gestione dei dieci milioni assegnati alla Sicilia dal ministero del Lavoro, ieri, per ammortizzatori sociali in deroga. In Lombardia, ha informato al riguardo Gigi Petteni, segretario Cisl di quella regione, «il governatore Formigoni ha fissato per lunedì l'incontro governo-parti sociali sul tema delle risorse per gli ammortizzatori in deroga». Ma il punto, per il sindacalista lombardo, è che «a monte, gli sconquassi dell'economia mondiale degli ultimi mesi, hanno ridisegnato i termini del rapporto tra dimensione globale e realtà locale». Pertanto, il dibattito s ul federalismo va «deideologizzato e trasformato in atti di governo».

La riforma della pubblica amministrazione dell'Isola come «premessa di ogni riorganizzazione in senso federale», è stata chiesta anche da Nino Salerno, presidente di Confindustria Palermo. Andrea Piraino, segretario generale dell'Anci Sicilia, ha ammonito che «il federalismo fiscale marci di pari passo con quello istituzionale». Perché altrimenti, ha rilevato, ne risulterebbe un'operazione gattopardesca: «con un una nuova forma di centralismo regionale e con un nuovo meccanismo di finanza di trasferimento». Al dibattito, moderato dal caporedattore di Rai Sicilia, Vincenzo Morgante, sono intervenuti anche il presidente della provincia Giovanni Avanti, Salvatore Sammartino, accademico di Palermo, e il commercialista Riccardo Compagnino. I lavori del congresso proseguiranno nel pomeriggio, presieduti dal segretario confederale Cisl, Paolo Mezzio.