20 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Intercettazioni

Ddl governo imbavaglia informazione

Così il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commenta il disegno di legge del governo sulle intercettazioni

Roma - «Prosegue il tentativo di imbavagliare l’informazione». Così il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commenta il disegno di legge del governo sulle intercettazioni. «Si è provato già molte volte - prosegue - a far passare ‘norme bavaglio’ per l’informazione. Finora il tentativo non è riuscito ma prosegue con gli emendamenti approvati in commissione Giustizia alla Camera sul ddl intercettazioni».

Diritto ad essere informati - Per il sindacalista della Cgil, «nonostante il controllo di gran parte dei mezzi di informazione, l’omologazione delle notizie, il condizionamento fatto a tanti giovani cronisti col precariato, il tentativo di censura alla libertà di informazione non si ferma. In questo caso, infatti, non si tratta di evitare abusi o distorsioni, di tutelare il diritto alla privacy, di ricercare un equilibrio fra diritti come sarebbe giusto; ma con gli emendamenti approvati si dilatano i tempi e si vieta il diritto dei cittadini ad essere informati per tutta la durata delle indagini».

Sanzioni pesanti - Inoltre, rileva Fammoni, «per essere più sicuri che il silenzio sia totale, il rimedio è sempre quello: pesantissime sanzioni per chi fa informazione, compreso il carcere. E’ un provvedimento che va cambiato, per questo la mobilitazione e l’iniziativa è necessaria ma non basta. La deriva del pluralismo e della libertà di informazione deve essere contrastata con un progetto nuovo e all’altezza alla cui realizzazione sono chiamate tutte le forze interessate. Questa sfida - conclude - non la si combatte solo in difesa ma chiamando a raccolta gli stati generali dell’informazione».