Fretta immotivata, ddl abbassa guardia su criminalità
Ferranti: «Oggi è brutto giorno per la giustizia»
«Per una immotivata fretta, dovuta alla sola volontà di contingentare il dibattito dell'aula di Montecitorio, la maggioranza vuole chiudere entro oggi l'esame del ddl intercettazioni. E per questo sta rimandando all'aula l'esame degli aspetti più spinosi del provvedimento, anche quelli che in commissione hanno generato molti dubbi tra i parlamentari di maggioranza».
Lo rende noto la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, che precisa, «penso agli effetti negativi che i 'gravi indizi di colpevolezza' determineranno sull'attività investigativa, al duro attacco al diritto di cronaca e alla compressione eccessiva dei diritti della difesa, che non potrà avere copia dei brogliacci delle intercettazioni rilevanti e che pertanto non sarà messa nella piena capacità di definire la linea difensiva prima dell'udienza con cui si acquisiscono le intercettazioni al provvedimento. Per non dividersi in commissione - sottolinea Ferranti - la maggioranza sta rimandando all'aula tutti questi problemi che per la loro rilevanza meriterebbero invece di essere affrontati più a fondo e nel merito degli effetti sul sistema ».
«Se verranno approvate queste norme - sottolinea Ferranti - il Governo e la maggioranza saranno gravemente responsabili di aver abbassato la guardia dello Stato nei confronti della criminalità e di aver messo seriamente a rischio la sicurezza dei cittadini».
«Noi del Pd - prosegue - abbiamo un giudizio molto severo nel merito di questo ddl che consideriamo un provvedimento 'ammazza indagini' che imbavaglia la stampa e che riporta il paese indietro di 50 anni sul piano dei diritti. Oggi - conclude - è veramente un brutto giorno per la giustizia italiana ».
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