12 maggio 2025
Aggiornato 04:00
Il PD al Governo

Giustizia: ascolti critiche e ritiri ddl intercettazioni

Ferranti: «Intesa maggioranza mina potere investigativo»

«Chiediamo al Governo di prestare ascolto alle tante critiche costruttive che si sono levate in questi giorni e ritirare il ddl intercettazioni». Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, che aggiunge, «il testo che sigilla l'intesa di maggioranza mina gravemente il potere investigativo della polizia giudiziaria e della magistratura inquirente.

Nel merito - aggiunge - la richiesta di 'gravi indizi di colpevolezza' per attivare le intercettazioni comprime fortemente la possibilità di utilizzarle efficacemente. Un'ipotesi gravissima che rivela come il governo e la maggioranza sono disposti a sacrificare uno strumento importantissimo per la ricerca della prova sull'altare di un astratto concetto di riservatezza. Il testo del governo - sottolinea - non eviterà infatti l'uso strumentale delle intercettazioni, ma avrà l'unico l'effetto di bloccare l'efficace contrasto della criminalità, anche quella organizzata, visto che le nuove norme non permetteranno di accertare i cosiddetti reati satelliti che sono, come noto, la prima dimostrazione della presenza nel territorio di reti criminali organizzate».

«Per queste ragioni - prosegue - chiediamo al governo ritirare il ddl intercettazioni. Che è un testo che va radicalmente ripensato perché allo stato attuale non soddisfa nessuna delle esigenze che motivavano la riforma della disciplina delle intercettazioni: non realizza la tutela effettiva della riservatezza dei cittadini innocenti, penalizza gravemente le indagini e comprime seriamente il diritto di cronaca».