28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
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Di Pietro attacca Napolitano: silenzio mafioso. Il Quirinale: parole offensive

Il leader dell'Italia dei Valori attacca il Capo dello Stato: «Non è arbitro imparziale». Il Quirinale: «Pretestuoso e offensivo»

Infuria la polemica politica dopo il durissimo attacco sferrato dal leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la manifestazione in piazza Farnese, a Roma, contro la riforma della giustizia. Di Pietro accusa il Capo dello Stato di non essere un «arbitro imparziale» e di tacere su alcuni temi caldi.

«Il silenzio è mafioso, e per questo non voglio rimanere in silenzio», ha detto ancora l'ex-pm di Mani pulite, che poi si è di nuovo rivolto a Napolitano: «Dica che i mercanti devono andare fuori dal tempio, dal Parlamento e noi lo approveremo». Immediata la risposta dal Quirinale che in una nota definisce «del tutto pretestuose ed offensive le espressioni usate per contestare presunti 'silenzi' del capo dello Stato».

Solidarietà trasversale è giunta a Napolitano dal mondo politico. «La Camera dei deputati ritiene - ha detto il presidente Fini - che il presidente della Repubblica sia garante dei diritti e dei doveri dei cittadini e rispettoso e solerte difensore delle prerogative del Parlamento».