24 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Immigrazione clandestina

Lampedusa, contro il Cpa è sciopero

Presente delegazione PD. Franceschini: «E' una vergogna. Non vi lasceremo soli»

Sciopero generale oggi a Lampedusa. La gente è scesa nelle piazze per ribadire il suo «no» all1 apertuta di un nuovo centro di prima accoglienza, un ex CTP, voluto dal ministro Maroni. L'iniziativa ha visto coinvolte oltre 4mila persone, che hanno chiuso i loro negozi, lasciato le loro case e si sono riversati nelle strade sfoggiando striscioni del tipo: «noi non siamo razzisti».

Al corteo si è unita una delegazione del Partito democratico guidata dal vicesegretario nazionale Dario Franceschini. I democratici sono stati accolti e applauditi da decine di cittadini al grido di: «aiutateci».
Fra loro anche il sindaco De Rubeis che, seppure a capo di una giunta di centrodestra, ha organizzato la manifestazione.

Dario Franceschini ha visitatol'ex base Loran della Guardia Costiera che da oggi sarebbe adibita a centro di identificazione ed espulsione. Qui sono state portate 76 donne. Le migranti, dopo essere state separate dagli uomini, rimasti nel Cpa, hanno passato la scorsa notte accampate in locali di fortuna e hanno dormito
su brande.

Il vice segretario e la delegazione PD si sono poi recati nel Cpa. «Molti migranti che sono ora nel centro si trovano qui da settimane. Sono in condizioni disumane. Avete visto dove dormono» ha dichiarato Franceschini «Solo la buona volonta' - ha aggiunto - e l'abnegazione dei volontari del centro, allevia la sofferenza di persone costrette a stare accatastate come bestie. Non è possibile far pagare a gente disperata e ai cittadini di Lampedusa le conseguenze di una scelta ideologica della Lega. E' necessario proseguire nella linea del rispetto dei trattati internazionali e delle leggi dello Stato Italiano»

«Non si puo' risolvere il problema dell'immigrazione nascondendolo. E' inaccettabile pensare che Lampedusa sia la soluzione perchè lontana dagli occhi» ha detto, con un forte accento critico nei confronti dell'ennesima oscenità del governo Berlusconi.

«Non vi lasceremo soli - ha aggiunto - rivolgendosi ai
cittadini ed invitandoli ad evitare eccessi nelle manifestazioni di dissenso alla realizzazione del nuovo Centro di identificazione - e ci impegneremo a chiedere che il centro di accoglienza torni ad essere tale. Non è possibile che una struttura nata, appunto, per la prima accoglienza si snaturi ospitando persone per settimane. Ci impegneremo a che il Governo torni indietro sull'idea di realizzare il centro di identificazione ed espulsione a Lampedusa».

Secondo Franceschini vedere di persona una situazione appresa solo tramite i giornali è stato il «modo migliore per capire». Soprattutto per toccare con mano la rabbia dei cittadini «che vedono scaricate sulla loro piccola isola tutti i problemi dell'immigrazione clandestina verso l'Italia e l'Europa» e «le condizioni disumane in cui sono tenuti i disperati arrivati qui dopo un viaggio in cui hanno conosciuto violenza, sfruttamento, miseria e in molti casi anche morte».

«Quello che ho visto - continua Franceschini - non ha a che fare solo con le politiche dell`immigrazione, ma prima di tutto con il più elementare rispetto dei diritti umani. L`affollamento del centro non è frutto di sbarchi imprevisti, ma della scelta ideologica del governo di destra e del ministro Maroni:
trasformare un centro di prima accoglienza (che era diventato negli anni scorsi un modello a livello europeo e che ospitava gli immigrati mediamente per 48 ore prima di trasferirli nei centri dedicati a coloro che chiedono asilo politico o in quelli che devono provvedere all`identificazione ed espulsione».

Il fallimento delle politiche del governo sull'immigrazione è evidente e comprovato. Lo stesso vicesegretario spiega: «Sono i dati del ministero a dire che si è passati dai 20mila sbarchi del 2007, sotto il governo Prodi, ai 36mila del 2008. La sola Lampedusa da 11mila a 30mila». «Quello che ho visto oggi - conclude il numero due del Pd - non è degno di un Paese che ha la cultura giuridica del rispetto della legge e i valori della solidarietà nella sua storia e nel suo Dna. Una vergogna«